Salute

Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Redazione

Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)

Lun, 03/10/2016 - 00:01

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SIAMO  FORTUNATI….. APPROFITTIAMONE  !  sì!  è  vero, e non conosciamo  o non utilizziamo  la nostra fortuna. Non si  tratta della fortuna costituita da beni terreni, ma del “tesoro” della nostra fede. O  forse ci sorge qualche dubbio ?  Gesù ci dice : “ se aveste fede, anche quando un granellino di senapa, potreste spostare anche una montagna”. E’ chiaro che il linguaggio  è paradossale,  un paragone, magari esagerato. Ma è certo che Gesù, e la liturgia della domenica, vogliono darci una lezione sulla fede. Non deve sfuggire che la fede è l’albero maestro della nostra vita cristiana. Senza la fede non conosceremmo Cristo, non potremmo godere della ricchezza dei suoi insegnamenti, che non sono per formare solamente anime devote, ma  che hanno fecondato la storia dell’uomo, che ne hanno elevato la nobiltà e la dignità, che hanno tracciato la via del vero bene, che hanno marcato il discrimine  tra il bene e il male. Senza Cristo l’uomo sarebbe meno uomo e non si conoscerebbe la luce che ha vinto le tenebre dell’errore, per farci scoprire la verità e i valori eterni. E la fede è l’accettazione della sua persona, fiducia nella sua parola, garanzia di un futuro di salvezza. S. Paolo, e poi, il poeta, ci ricordano che le attese, le aspirazioni, le speranze più essenziali dell’uomo, quali sono quelle che riguardano la destinazione finale, hanno radici  e fondamento nella fede. “ Fede è sostanza di cose sperate”. Nel cammino della nostra vita, se siamo guidati dalla fede… che è fiducia, potremo essere certi di giungere alla meta beata. Ma non si tratta di custodire e coltivare la fede, in stretta intimità, ma di darne prova, in una visibilità, umile e sincera.  S. Giacomo ci ammonisce:  la fede senza le opere, i fatti concreti, rischia di essere una illusione ingannevole. Mentre S. Paolo, da parte sua, ci richiama, energicamente : “ Non vergognarti di darne testimonianza” dinanzi al Signore e ai fratelli, per edificarli con il tuo esempio. E quando, dinanzi ai mali del mondo, investito brutalmente da barbara violenza, da attività fraudolenti, da liti pretestuose che  rompono la pace, da contese ingiustificate  e interessate, non lasciamoci turbare, e seppure nel disagio di una comprensibile … incomprensione degli avvenimenti, pensiamo alle parole del profeta Abacuc, della prima lettura,  che scoraggiato e quasi indignato, grida al Signore ; “ Perché non soccorri “?  Perché resti spettatore di tante iniquità e sopraffazioni “?  Il Signore rispose :” Scrivi la visione sulle tavolette : è una visione che attesta la scadenza, del male; se indugia attendila, perché verrà e non tarderà”. Dio chiede un atteggiamento di fede, e di speranza, nonostante le dolorose situazioni del presente .

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