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Missionari della comunicazione dell’annuncio, per 1200 catechisti l’ultimo Giubileo diocesano prima della chiusura della Porta Santa

Redazione

Missionari della comunicazione dell’annuncio, per 1200 catechisti l’ultimo Giubileo diocesano prima della chiusura della Porta Santa

Dom, 30/10/2016 - 16:19

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E’ stato il popolo dei catechisti e dei ministri straordinari della Comunione il protagonista dell’ultimo Giubileo diocesano prima della chiusura della Porta Santa della Cattedrale, prevista per sabato 19 novembre a conclusione dell’Anno Santo straordinario dedicato alla Misericordia.

Quasi duemila persone in tutti i Comuni della Diocesi (1200 catechisti e 800 ministri straordinari della Comunione), tantissime donne, metà delle quali presenti domenica mattina nel grande Auditorium del Seminario per la meditazione sul Vangelo e poi in Cattedrale, con un lungo corteo che si è snodato lungo il corso Umberto, per la celebrazione eucaristica.
img_0614Entrambi i momenti sono stati guidati dal Vescovo, Mons. Mario Russotto, che ha sviluppato una Lectio divina sul perdono e la guarigione del paralitico nel Vangelo di Marco analizzando l’architettura verticale e orizzontale della comunicazione tra il cielo e la terra e dell’apertura che dopo il perdono rimette in movimento e in libertà sia il paralitico che la folla.
La missione dei catechisti è stata paragonata a quella degli amici del paralitico che, in piena gratuità, lo accompagnano davanti a Gesù e non si lasciano bloccare dalla folla che affolla la casa, aprono il tetto e calano il lettuccio del loro amico dall’alto, aprendo la “frontiera” del cielo per metterlo il comunicazione diretta con il Signore.
Missionari della comunicazione dell’annuncio, educatori delle coscienze delle generazioni più giovani, i 1.200 catechisti in ognuna delle 52 parrocchie diocesane lavorano per anni insieme ai bambini per prepararli non soltanto ai sacramenti, ma per costruire con loro percorsi di crescita, di maturazione consapevole e responsabile di un quadro di valori morali che possano accompagnarli per tutta la vita con coerenza, onestà e la generosità del dono.
Gli 800 ministri straordinari della Comunione invece tutte le domeniche raggiungono nelle loro case gli ammalati che non possono più frequentare la Chiesa e portano loro l’Eucaristia, facendoli sentire ancora accolti, pensati, desiderati nella comunità cristiana a pieno titolo, portando fuori dalle mura delle parrocchie la grazia della Comunione che per migliaia di anziani, soprattutto, rappresenta un momento fondamentale di sostegno spirituale e di conforto morale.
Sono i frutti del Concilio che continuano a maturare, promuovendo la corresponsabilità dei laici nella Chiesa: “Lumen gentium”, Gaudium et spes” i documenti conciliari che maggiormente hanno aperto all’impegno dei laici la stessa concezione della comunità ecclesiale. E poi il magistero di Paolo VI con l’enciclica “Evangelii nuntiandi” (1975), di San Giovanni Paolo II con “Christifideles laici”(1988), definita la “magna charta” del laicato cattolico con la sua “lettura dei segni nuovi nella vita della Chiesa”, di Benedetto XVI con “Deus Caritas est” (2005), fino a Papa Francesco con la “Evangelii gaudium” (2014) e la sua insistenza pastorale sulla “Chiesa in uscita”.
Al laicato la Chiesa del terzo millennio affida la responsabilità dell’annuncio e soprattutto della testimonianza del Vangelo, integrando la missione nelle strade e nelle case dove vivono e lavorano le persone con tutte le loro fragilità, le solitudini, il senso di abbandono e di sconforto che alimenta la rassegnazione, ma anche con le energie, le speranze, le risorse di una società che esprime un desiderio, anche latente, di profezia, di trasformazione, di riscatto.
Una Chiesa senza periferie vuole essere quella nissena, che opera in uno dei territori più periferici dell’Europa cristiana, ma che sta lavorando intensamente, ormai da anni, per ricostruire il senso della comunità, la solidarietà che sostiene l’impegno, mettendo la Parola della Sacra Scrittura al centro di una rivoluzione delle coscienze che passa attraverso il cuore di ognuno di noi.

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