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Caltanissetta, Bando Ponte: Petrantoni e Failla inviano nota ufficiale all’Urega

Redazione

Caltanissetta, Bando Ponte: Petrantoni e Failla inviano nota ufficiale all’Urega

Gio, 13/10/2016 - 12:37

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postaCALTANISSETTA – Caltanissetta Protagonista, facendo seguito a quanto annunciato, comunica che il consigliere comunale Toti Petrantoni e il consigliere comunale Angelo Failla hanno ieri informato con una nota ufficiale l’Urega di Caltanissetta in merito alla delibera di Consiglio Comunale di lunedì 10 ottobre scorso con la quale è stato approvata la procedura e l’impegno di spesa per la gara d’appalto di raccolta e gestione dei rifiuti urbani per un totale di mesi 18.

Caltanissetta Protagonista nel comunicato stampa che evidenzia l’iniziativa inoltre sottolinea:

tale comunicazione si rende assolutamente necessaria per verificare se tale procedura sia legittima in relazione al fatto che per lo stesso identico servizio è già in corso una gara d’appalto che prevede il servizio per sette anni. Questo e altro è stato segnalato all’Urega, al fine di comprendere anche, in tempi brevi per evitare disastrosi problemi che ne potrebbero derivare,  se lo stesso bando per sette anni abbia validità in quanto emesso in data successiva a provvedimenti legislativi che ne impedivano l’inizio dell’iter.

L’argomento è di quelli delicati e pare proprio che l’Amministrazione non lo abbia affrontato con preparazione e tempi adeguati. Alla luce degli eventi e degli atti prodotti infatti non soltanto l’opposizione di centrodestra ha stigmatizzato l’operato dell’Amministrazione ma anche autorevoli esponenti dell’amministrazione pubblica regionale.

E’ intuibile e anche legittimo che la Giunta voglia dare un taglio diverso al servizio allineandosi con tutte le altre città italiane non foss’altro perché lo impone la legge, e non certo perché Ruvolo e Margherita si affannino a ripetere come un disco rotto che loro stanno cambiando e modernizzando il servizio. Loro sono soltanto palesemente incapaci e approssimativi, sono in ritardo con ogni procedura e sono anche pasticcioni. Le procedure sono state messe in atto con un ritardo inconcepibile e da irresponsabili considerando che il 31 dicembre scadrà la proroga concessa all’attuale società che gestisce il servizio.

Premesso che:

– oggi non possono invocarsi le procedure d’urgenza previste nel cosiddetto bando ponte,

– atteso che il Consiglio Comunale doveva esprimersi soltanto su aspetti di natura finanziaria (a proposito come è possibile impegnare due volte la spesa, essendo ora in presenza di due bandi di gara simili?) e non certo sul progetto,

– considerato che la procedura aperte che verosimilmente sarà attuata prevede 35 giorni di pubblicazione del bando e almeno altrettanti giorni necessari per imbastire la gara (identificazione della stazione appaltante,presentazioni offerte, nomina dei commissari esterni, insediamento, etc.),

– considerato altresì, che essendo in presenza di un importo di poco superiore ai dieci milioni di euro, è probabile che si presenteranno molte società singoli o in gruppo interessate all’appalto (e che quindi i tempi di celebrazione della gara saranno verosimilmente più lunghi rispetto a quelli che potrebbero servire per l’aggiudicazione della gara del progetto definitivo di sette anni),

c’è da chiedersi nelle more come si svolgerà il servizio.

Un caos completo!!!

Viene il dubbio che l’ostinazione e la pervicacia con la quale l’Amministrazione non abbia voluto accorciare i tempi del bando ponte, la precettazione di tutti i consiglieri di maggioranza e le manovre di convincimento “spinto” verso altri consiglieri apparentemente di opposizione, nasconda il timore che la gara dei sette anni abbia qualche vizio di legittimità.

Non si spiegherebbe altrimenti questa lunghezza esagerata e sospetta di 18 mesi. Lo vedremo nei prossimi giorni.

Quelli che ad ogni piè sospinto ci hanno parlato di legalità, di trasparenza, di cambiamento, di discontinuità, se dovessero aver maldestramente sbagliato procedure e tempi che riguardano un servizio così importante della nostra vita e della nostra città, ne traggano le conseguenze e rimettano il mandato. In caso contrario se le procedure del bando dei sette anni sono corrette, allora rispondano allora alla Corte dei Conti per giustificare le spese di un’altra gara assolutamente inutile.