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Rassegna stampa. Lamborghini, lo stipendio aumentato ai dipendenti che studiano

Redazione

Rassegna stampa. Lamborghini, lo stipendio aumentato ai dipendenti che studiano

Dom, 17/07/2016 - 19:58

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Lamborghini e il benefit ai dipendenti per prendere il diploma, la laurea o fare un master. Fino a 900 euro in più all’anno a chi prosegue la formazione personale

Investire in cultura non è una frase fatta. È l’azione con cui Lamborghini intende crescere. A partire dal prossimo gennaio darà un aumento di stipendio da 720 a 900 euro all’anno a ogni dipendente che vorrà continuare gli studi, con un diploma, una laurea, un master. Tutti avranno a disposizione fino a 250 ore di permessi retribuiti da passare sui libri, e a chi deve scrivere la tesi saranno concesse altre cento ore. Non basta. Non dovrà esserci per forza un legame tra la materia scelta e la mansione svolta. Per dire: un appassionato di psicologia o di comunicazione può dedicarcisi in libertà, anche se poi nello stabilimento automobilistico di Sant’Agata Bolognese fa tutt’altro. Dov’è il senso?

L’investimento con un ritorno intangibile. «Siamo al di là dell’utilità pratica, e anche al di là del dare un contributo economico a fronte di una prestazione», spiega Andrea Castiello D’Antonio, psicologo del lavoro e consulente aziendale. Per lui la filosofia di un intervento del genere sta nel fatto che cultura significa capacità di vedere oltre le cose: «Lamborghini scommette sull’arricchi-mento del gruppo attraverso la crescita motivazionale e culturale dei suoi dipendenti. Il tornaconto è intangibile, ma ha molto valore». Il «benefit dello studio» rientra nell’accordo integrativo firmato l’8 giugno dello scorso anno ed è retroattivo a partire da quella data. Non esagera il direttore delle Risorse umane Lamborghini, Umberto Tossini, quando dice: «I nostri successi passano attraverso il benessere e lo sviluppo delle competenze dei nostri dipendenti. Poter offrire loro strumenti che li sostengano nella crescita umana e professionale va a beneficio di tutti». (di Elvira Serra, fonte corriere.it)

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