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Violenza sessuale: abusi su migrante 16enne, fermato bidello

Redazione

Violenza sessuale: abusi su migrante 16enne, fermato bidello

Mar, 07/06/2016 - 09:19

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violenza sulle donneViolenza sessuale nei confronti di una studentessa migrante di appena 16 anni, sbarcata a Pozzallo (Ragusa) nei mesi scorsi e senza genitori. E’ l’accusa con cui e’ stato arrestato dalla Polizia di Ragusa, un bidello 53enne di una scuola. L’uomo avrebbe costretto la 16enne ad avere rapporti sessuali ed in alcune circostanze, l’avrebbe corrotta offrendo una semplice gomma da masticare pur di attrarla in luoghi appartati. Insieme al reato di violenza sessuale su minore, all’uomo e’ stata contestata l’induzione alla prostituzione minorile, aggravati tutti dalla minore eta’ della vittima e dal fatto che il custode avesse un dovere di vigilanza sulla giovane in quanto i fatti sono avvenuti durante l’orario scolastico. Dalle indagini della Squadra mobile di Ragusa, per delega della procura di Ragusa e Catania (competenti per i reati in questione), e’ emerso che l’uomo offrisse denaro per avere rapporti sessuali con la ragazzina, facendole credere di essere il futuro marito e di volerla sposare per avere il suo consenso che non e’ mai stato dato. L’uomo e’ stato arrestato presso la scuola media inferiore nella quale lavorava e, poco prima, aveva costretto ad un rapporto sessuale la piccola migrante senza famiglia.

La vicenda ha avuto inizio appena qualche settimana fa quando un’educatrice di un centro per minori non accompagnati che collabora costantemente con la Squadra Mobile di Ragusa in occasione degli sbarchi, ha contattato le poliziotte in servizio presso la Sezione reati contro la persona ed i minori per segnalare il comportamento anomalo di una ragazzina di appena 16 anni che si rifiutava di andare a scuola, nonostante la gioia espressa nei primi mesi. L’educatrice e’ riuscita a carpire che a scuola ci fosse stato qualche problema e lo ha segnalato alla Polizia. La ragazzina e’ stata ascoltata da una poliziotta specializzata in questo settore, da una psicologa, da un’interprete ed ovviamente del suo tutore, un’avvocatessa ragusana nominata dal Tribunale per i minori di Catania perche’ e’ sbarcata da sola, senza nessun familiare. Con molte difficolta’ e dopo un pianto liberatorio, la ragazzina ha raccontato le tremende pressioni psicologiche alle quali era sottoposta da parte di un uomo, nella scuola da lei frequentata, dove era stata inserita dalla comunita’ al fine di poterle dare un’educazione ed una formazione che le avrebbero permesso di poter trovare in futuro un lavoro. Il racconto della vittima diventava sempre piu’ duro, i dettagli sempre piu’ “forti”, bisognava interrompere spesso il colloquio perche’ la ragazzina non riusciva a smettere di piangere, il tutto sempre video registrato dagli impianti installati presso la Squadra Mobile di Ragusa proprio per le audizioni protette cosi’ come previsto dalla legge. La ragazzina ha raccontato che c’era quest’uomo che lavorava a scuola che le aveva detto di volerla sposare, di volerle fare regali, la chiamava moglie e le voleva dare del denaro per consumare dei rapporti sessuali. Il giorno prima di aver proceduto al fermo, il bidello era passato dalle parole ai fatti, con palpeggiamenti. E una settimana prima nel bagno dell’insegnante della palestra della scuola ci sarebbe stata violenza. Dopo l’arresto al bidello e’ stata perquisita l’abitazione di Ispica, dove erano presenti moglie e figli, per verificare l’eventuale detenzione di materiale pedopornografico.