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Michele Pilato: “Crocetta quater, mentre Roma discute…Sagunto viene espugnata dai nemici”

Redazione

Michele Pilato: “Crocetta quater, mentre Roma discute…Sagunto viene espugnata dai nemici”

Mer, 04/11/2015 - 17:01

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CALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.

saguntoMentre Roma discute, Sagunto viene espugnata dai nemici! E’ la citazione che il Cardinale Pappalardo pronunciò al funerale del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa. Un pensiero che si levò senza esitazione ad indicare l’abbandono, l’isolamento di una terra assediata dalla mafia e barattata sul tavolo degli interessi affaristici di ambienti conniventi e contigui al malaffare.

Le vicende che si stanno consumando a Palermo per la composizione della Giunta regionale per il “Crocetta quater” non possono che ricondurci, per analogia, alla tragicità di eventi che minano nelle fondamenta la credibilità delle Istituzioni.

Piangiamo al capezzale della Sicilia sapendo che i suoi nemici sono proprio coloro che per primi dovrebbero difenderla.

I fatti delle ultime ore confermano che, in un sistema nel quale le Istituzioni sono utilizzate per giocare partite personali, consumare faide e lotte di bottega, i cittadini sono abbandonati, inermi spettatori, nella conta dei danni sociali, culturali ed economici per la Sicilia.

A nulla serve invocare la necessità di sacrificare l’Autonomia sull’altare dell’affidabilità e dell’efficienza delle Istituzioni regionali, rese ingestibili per l’incuria con la quale sono state governate e non per il principio su cui si basa la stessa Autonomia.

Proprio in questo momento di crisi profonda è importante sottolineare la volontà dell’intera comunità siciliana di difendere le Istituzioni autonomistiche contro gli speculatori e coloro che voglio smembrare il tessuto unitario dei territori. La Sicilia deve caratterizzarsi, in maniera sempre più marcata, come piattaforma armonica per la collaborazione fra aree interne e costiere legate da una comune visione strategica del ruolo, che come terra di confine collocata nel bacino del mediterraneo, può e deve svolgere in Italia e in Europa.

Ma chi è in grado d’incarnare questa prospettiva se non le comunità locali dei cittadini con le loro rappresentanze che sono a diretto contatto con le problematiche reali? Sindaci, assessori e consiglieri comunali se vogliono realmente interpretare il ruolo di portavoce delle comunità devono sapere bypassare le logiche stridenti delle nomenclature romano-centriche che hanno svenduto, senza rossore, il loro patrimonio culturale ed ideale, riducendo le strutture partitiche a semplici contenitori leaderistici.

In Sicilia, il primo e più importante compito che dobbiamo assumerci, deve essere quello di affermare con forza, in ogni contesto e in ogni modo, il valore della nostra Autonomia speciale, partendo col riproporre l’idea originaria della responsabilità delle comunità locali e quindi del civismo della partecipazione di sturziana memoria, per “portare al centro” la voce delle comunità cittadine, al fine di aumentare le virtù cooperative del sistema.

In questa prospettiva un movimento dei territori, una formazione politica capace di convogliare in essa le forze sane della società, può essere quell’elemento di raccordo tra esperienze politiche credibili che intendono superare la logica della faziosità per assumersi l’onere e l’onore di rappresentare non solo la protesta ma soprattutto la concretezza dell’agire politico.

Siamo alla vigilia di una inedita scadenza: la composizione dei nuovi liberi consorzi dei comuni, chiamati a sostituire le vecchie province regionali. In attesa che l’Assemblea regionale si pronunci sulle modifiche da apportare alla legge regionale che li ha istituiti, per i rilievi mossi dal governo centrale, l’auspicio è che i sindaci dei nostri territori trovino un comune approccio perché si possa rimarcare la necessità di una migliore composizione territoriale per un sistema funzionale di aree vaste che esaltino le peculiarità tipiche delle diverse comunità in un’organica visione di insieme per dare alle aree interne una prospettiva di sviluppo funzionale nella visione unitaria e progettuale che la  Sicilia deve avere.

Michele Pilato

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