CALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.
La Commissione consiliare Trasparenza ha eletto il nuovo presidente Salvatore Petrantoni. Votazione che vede 11 componenti a favore e uno contro: il solito “grillino”.
Il presidente uscente Bruzzaniti pare sia riuscito a mantenere lo status quo come se si fosse basato sulla teoria dell’imprinting sperimentata sulle oche da Lorenz: in poche ore si impara tutto. La Commissione come da regolamento vede il proprio presidente in un componente della minoranza ma i giochi che l’opposizione stessa ha fatto, sono da vera e propria stampella della maggioranza.
Il consigliere comunale penta stellato Giovanni Magrì, insieme a Salvatore Petrantoni, erano gli unici due candidati dopo il ritiro di A. Favata, il quale si rende conto di non avere i voti sufficienti quando i componenti di Forza Italia migrano verso nidi più sicuri. Forza Italia stessa aveva proposto il proprio candidato nella persona di Calogero Adornetto, ma anche questo ritira la propria candidatura per le stesse motivazioni del “filone Favata” in contrasto con la posizione del consigliere forzista Maira, il quale punta ad una situazione comoda che vede Petrantoni alla presidenza.
In sostanza, in principio i candidati erano Petrantoni, Favata, Magrì e Adornetto. Fra i componenti dell’opposizione si manifesta in realtà una forte spaccatura: da un lato si ha la formazione pro Petrantoni che vede come sostenitori Alaimo, Bruzzaniti, Maira, Mannella e Bellavia; dall’altro lato si ha un gruppo pronto a sostenere Favata nelle persone di Aiello, Dorato, Failla, Magrì e Adornetto pronti anche loro a fare un passo indietro rispetto la loro candidatura.
I giochi crollano come un castello di sabbia: Adornetto e Aiello virano “misteriosamente “ verso la candidatura di Petrantoni, Antonio Favata si rende conto di non avere più i numeri e, in barba alla coerenza, non esita a traghettare anche lui e votano tutti felici e contenti l’erede di Bruzzaniti.
L’unico che imperterrito crede alla favola della “vera opposizione” è il consigliere Magrì il quale in sede di votazione dichiara: ”Se avessi potuto, avrei diviso il mio voto in due: mezzo a Favata e mezzo ad Adornetto. Non essendo possibile, dono il mio voto al consigliere Favata”- ed aggiunge “auguro ad Adornetto di provare lo stesso sentimento di riconoscenza che sono certo stia provando il consigliere Favata”.
Ancora una volta la finzione regna sovrana nel sistema politico nisseno, condizione che i cittadini non possono e non devono accettare; la nostra Città non è ignara ai fatti narrati e il M5S non smetterà mai di raccontare la verità.

