Salute

Estorsioni nel nisseno, commerciante fa condannare i suoi aguzzini: “Non li perdono”

Redazione

Estorsioni nel nisseno, commerciante fa condannare i suoi aguzzini: “Non li perdono”

Mer, 23/09/2015 - 13:10

Condividi su:

GELA – “Non perdono i miei estortori. Devo dire grazie soprattutto all’associazione antiracket di Gela che in questi anni cosi’ difficili mi ha accompagnato in questo lungo percorso”. A parlare il titolare di una ricevitoria della provincia di Caltanissetta che ha subito il pizzo per cinque anni. Poi la svolta, la decisione di denunciare i suoi aguzzini che sono stati tutti condannati in via definitiva. Fra loro anche una donna, madre dei due estorsori. Una storia di usura trasformatasi ben presto in racket. Oggi, il commerciante, dopo aver ottenuto una provvisionale del 70 per cento per il danno subito, ha incassato dal fondo antiracket tutto cio’ che gli spettava. “Il pizzo – ha detto Renzo Caponetti, presidente dell’associazione antiracket di Gela – seppur in maniera diversa rispetto agli anni bui della guerra di mafia, qualcuno continua a pagarlo. A imporlo sono sia uomini di Cosa nostra sia appartenenti alla microcriminalita’. Noi pero’ continuiamo a dire alle vittime che denunciare conviene”. Ad oggi sono 163 gli imprenditori del Nisseno che si sono rivolti all’associazione di Gela e che hanno denunciato il calvario subito. Un centinaio di loro ha giu’ ottenuto il risarcimento dei danni subiti.

Pubblicità Elettorale