Abbiamo tentato di riportare indietro le lancette dell’orologio, di fermarle alle 12 del 24 aprile; di ricreare, seppur virtualmente, la possibilità di porre delle domande a Michele Campisi al termine della sua conferenza stampa di fine mandato. In quella mattina ai giornalisti che assiepavano la
la sala degli Oratori di palazzo Moncada, fu impedito di svolgere il loro lavoro: purtroppo, l’agire “inusuale” e proditorio di un soggetto particolare determinò la fine anticipata della conferenza con un clima da “far west”.
Abbiamo chiesto ad alcuni giornalisti, presenti allora, di tirar fuori dal cassetto le domande che avrebbero voluto in quell’occasione rivolgere al sindaco: la redazione de Il Fatto Nisseno, ha raccolto i quesiti e li ha inviati al primo cittadino che non si è tirato indietro; anzi si è mostrato propositivo, ardentemente desideroso di chiarire ove possibile ogni dubbio sull’azione amministrativa che ha compiuto in questo mandato alla guida di Palazzo del Carmine. Abbiamo creato una conferenza stampa virtuale che tramite le pagine di questo giornale desideriamo rendere fruibile a tutti i nostri lettori. Preziosa si è rivelata la collaborazione e la disponibilità dei colleghi, che quelle domande “scomode” le hanno conservate. In queste due pagine, con le risposte a questi quesiti, si chiude definitivamente l’esperienza di Michele Campisi alla guida della città di Caltanissetta.
– Alessandro Anzalone (La Sicilia)
Qual’è la cosa più importante che ritiene di avere fatto e il suo sogno non realizzato?
La cosa più importante ed emblematica del processo di moralizzazione della gestione della cosa pubblica e di risanamento che ho impresso all’Amministrazione di Caltanissetta è stata la svolta della messa in liquidazione dell’A.T.O. rifiuti. Un carrozzone terribile, dove la Magistratura ha riscontrato le denunce dell’Amministrazione Comunale, con lo spaventoso indebitamento generato che ipotecava irrimediabilmente il futuro della nostra Città. L’A.T.O. nisseno è stato il primo in Sicilia ad essere posto in liquidazione. La gestione trasferita al Comune di Caltanissetta garantisce la pulizia della città e le retribuzioni dei lavoratori. La sostenibilità e trasparenza dei conti cui questo ha contribuito, da molti detrattori surrettiziamente minimizzata, ha garantito l’applicazione del carico fiscale più basso d’Italia ai cittadini ed alle imprese, concorrendo con fatti concreti di porre le condizioni per il tanto enunciato sviluppo. Il mio sogno che non vedrò realizzato , è quello di non potere inaugurare da Sindaco le Opere Pubbliche ideate e fatte finanziare dalla mia Amministrazione. Cito due per tutte il Consolidamento della Collina di S.Anna e l’intervento di Rigenerazione del Quartiere Provvidenza, anch’esse emblematiche del fatto che con la tenacia e la competenza si possono fare cose in cui molti prima di noi non sono riusciti.
– Giuseppe Scibetta (La Sicilia)
Lei cosa ci ha guadagnato e cosa ci ha perso alla fine di questo mandato di sindaco?
Ho guadagnato un’esperienza meravigliosa, quella di servire la collettività, di sentirmi il “padre di famiglia” di ogni concittadino, quel legame, certamente non privo di alti e bassi, ma che può comprendere solo chi come me ha avuto questa splendida opportunità. Certamente ho arricchito il mio bagaglio di conoscenze, a contatto con le professionalità degli Assessori, dei Dirigenti, degli Organi di Livello Superiore, e con i miei Concittadini, con i loro stimoli e preziosi suggerimenti. Il tempo che ho dedicato alla città certamente è stato sottratto alla mia famiglia, che mi ha pazientemente supportato in questi anni, ed al mio lavoro di Dottore Commercialista che amo molto. Tuttavia non ho rimpianti e rifarei questa importantissima scelta. Un cenno solo alla sfera dei rapporti interpersonali. Una carica così importante ti rende al contempo attrattivo e destinatario di gelosie ed invidie, anche dalle persone dalle quali non te lo aspetti. E’ come il restauro di una tela deteriorata dal tempo che prevede una fase di pulizia. Quando inizi è tutto opacizzato, quando il restauratore ha finito emergono i dettagli nascosti, spesso pochissimi. Quelli sono i veri amici.
– Martina Spena
In questi 5 anni crede di avere migliorato la vivibilità della città per i bambini?
Grazie all’infaticabile lavoro dell’Ufficio Tecnico, si sono migliorate le condizioni di sicurezza e vivibilità delle scuole. Abbiamo colto tutte le opportunità di finanziamento esterne al Comune per garantire ai nostri figli le migliori condizioni di vivibilità e benessere, a differenza di Comuni, anche molto importanti che salgono all’onore della cronaca per i crolli nelle aule scolastiche. E’ stato potenziato il sistema degli asili nido con l’appalto del servizio. E in fase di completamento il plesso di Viale della Regione La Cittadella e la scuola Ex O.M.N.I.. L’iniziativa del parco dell’Antenna RAI permetterà alle famiglie di godere di una vera superficie dove svolgere attività ludiche e ricreative. Avremmo certamente voluto fare di più per la manutenzione del verde e dei parchi, che abbiamo assicurato nei limiti delle risorse disponibili, individuando anche forme collaborative di gestione con associazioni no profit. Abbiamo comunque restituito alla fruizione dei bambini Corso Umberto, che chiuso al traffico è godibile a piedi ed in bicicletta senza pericolo.
– Totò Mingoia Giornale di Sicilia)
Lei ha smantellato il signoraggio del piano di comunicazione. Perché non ha usato lo stesso metro per smantellare il “signoraggio” dei contributi per pseudo attività culturali a vantaggio solo di alcuni personaggi noti in città?
Credo di avere smantellato molti “signoraggi”, ma ciò è stato spesso male interpretato in chiave ideologica. L’Amministrazione da me guidata è stata sempre ispirata da criteri di trasparenza, economicità ed efficienza. In tale chiave di lettura si è garantita la Comunicazione Istituzionale, che non può certamente generare costi incontrollati, ed ancor meno assolvere a compiti di propaganda “di parte”. Ho sempre utilizzato l’Ufficio Stampa del Comune ed affidato i servizi di informazione secondo criteri di pubblica evidenza e trasparenza. Mi rendo conto che tutto questo non sempre è popolare, quando incide su rendite di posizione di taluni addetti ai lavori che nei confronti del mio operato possono vedere offuscata la loro obiettività. Le attività culturali che l’Amministrazione Comunale ha sostenuto, con la sola fornitura di servizi, sono di riconosciuta qualità ed istituzionalizzate al patrimonio immateriale della Città. Cito, Il Med Moda, il Festival della Città di Caltanissetta, il Concorso Internazionale Vicenzo Bellini, il Torneo Internazionale di Tennis che si svolge in una struttura del Comune di Caltanissetta ma anche il Kalat Film Festival, Musical Museo, e l’evento Itineraria Urbana, portato avanti dall’Associazione Alchimia, eventi nati con la mia Amministrazione, organizzati da giovani, ben lontani dal concetto di “signoraggio”.
Giuseppe Martorana – (Giornale di Sicilia
In 5 anni ha rimodulato spesso la giunta per motivi politici o personali’
L’unica rimodulazione della mia Giunta avviene del gennaio del 2011, a causa del traumatico evento dell’operazione Redde Razionem. Due dei miei Assessori si dimisero per ipotesi di coinvolgimento di loro congiunti nelle vicende giudiziarie, poi, per uno degli Stessi concluse con piena assoluzione. Destrutturato il modello politico che avevo costruito con le Forze che hanno sostenuto la mia elezione, e avvertendo la necessità di un deciso cambio di passo, ho nominato una Giunta in parte tecnica, composta da Maurizo Averna, Salvatore Calafato, Andrea Milazzo e Loredana Schillaci ed in parte di indicazione politica, composta da Danilo Tipo e Carlo Giarratano. A causa delle dimissioni avvenute in tempi diversi di Averna, Tipo e Schillaci , designai i tecnici Giuseppe Firrone e Laura Zurli, e l’ Assessore Angilella di indicazione politica. Dopo le dimissioni dell’Assessore Calafato, non ho effettuato sostituzioni in considerazione dell’approssimarsi del termine della legislatura. L’ impostazione mista tecnico politica di cui ho assunto piena responsabilità è quindi conservata fino alla fine della legislatura, avendo a cuore esclusivamente il dare certezza e continuità all’azione amministrativa, essendo completamente estraneo a politiche di trasformismo ed opportunismo politico che nulla hanno a che vedere con il Governo della Cosa Pubblica.
Pierpaolo Olivo
Le Difficoltà dell’apparato burocratico. E’ riuscinto a migliorarlo? Cosa consiglia al suo successore per poter utilizzare al meglio le risorse umane del comune?
Abbiamo operato interventi radicali nell’apparato burocratico, precorrendo ciò che il Governo sta cercando di portare avanti. Abbiamo dimezzato il numero delle Direzioni (da 14 a 7), ridotto il numero delle Posizioni Organizzative (vice dirigenti) da 19 a 13, ridefinite le competenze degli Uffici in chiave progettuale per il reperimento delle risorse finanziarie esterne per le opere pubbliche, la solidarietà sociale, la cultura. Abbiamo rivisto i metodi di calcolo dei compensi dei dirigenti, introducendo meccanismi meritocratici, sopprimendo ogni rendita di posizione. Abbiamo istituito l’Avvocatura Comunale e approvato il piano anticorruzione. L’importantissima e radicale manovra, che si è attuata con la responsabile collaborazione dei sindacati, diminuisce i costi e migliora i servizi per i cittadini. E’ stata dolorosa, e ci ha visti su posizioni diverse rispetto un apparato burocratico sovraordinato agli Organi Politici che nel tempo hanno abdicato al loro predefinito ruolo di direzione politica dell’Ente, sacrificata sull’altare di una calma apparente che occulta il mantenimento di un anacronistico status quo conseguenze del quale sono subite dai Cittadini. Noi abbiamo tracciato il solco assumendocene responsabilità ed impopolarità. A chi ci succederà compete la scelta di proseguire nel percorso o attuare scelte più comode e popolari.
Ivana Baiunco (TFN)
Dopo la “debacle” della non ricandidatura ha fatto un serio esame di coscienza sugli errori commessi? Si è chiesto il motivo perché non è riuscito ad essere sintesi della coalizione?
Il Ministro Angelino Alfano ha legittimato la mia posizione di candidato Sindaco dell’NCD, avendo apprezzato l’efficacia ed il rigore morale della mia azione amministrativa. Ciò mi ha integrato nella posizione negoziale nei confronti degli amici di Forza Italia, una parte dei quali è stata fin da subito, sostenitrice alla mia ricandidatura, e degli altri Gruppi Politici. In detto contesto, per una atmosfera di severa e crescente sfiducia nei confronti dei Partiti, che poco ha a che vedere con i giudizi sul mio operato di Sindaco, sono divenute maggiormente attrattive le candidature civiche. E’ nota la convergenza del P.D. e dell’U.D.C. sul candidato Giovanni Ruvolo. Da uomo di partito che ha il dovere di favorire ampie alleanze, ho ritenuto di concretare un passo indietro per favorire una maggiore compatezza del Centro Destra, che identificò in Gioacchino Lo Verme il Candidato Civico alternativo a quello del Centro Sinistra. Tale operazione non si è realizzata per motivi estranei alla mia volontà. A qual punto, quando mi è stato richiesto di candidarmi avevo già maturato per motivi personali la decisione di non farlo, ed ho accolto con favore che la scelta fosse conversa su Sergio Iacona. Il mio mandato, come tutti, è stato interessato da successi ed errori. Mi rammarico di essere stato troppo disponibile, laddove avrei dovuto essere severo nei confronti di alcuni miei diretti Collaboratori, sacrificando tempo, energie e la mia immagine, al principio in cui ancora credo dello spirito di quadra.
Pippo Grosso (Radio CL 1)
Ha dichiarato più volte che una comunicazione insufficiente ha sminuito sensibilmente la sua operosità e i provvedimenti assunti. Perché non ha posto rimedio in tempo utile? Probabilmente non glielo hanno consentito! Altrimenti come giustifica la permanenza di una informazione inefficiente che le ha procurato danni.
E’ vero, non ho comunicato l’attività della mia amministrazione, sottovalutando l’importanza di una informazione costante e capillare , privilegiando il fare sul parlare. Ciò non ha sminuito la mia operosità, ma certamente ne ha dato una percezione incompleta, e a volte errata alla cittadinanza, anche se alcuni importanti messaggi sul’attività di moralizzazione, risanamento dei conti, la svolta sull’urbanistica, sui lavori pubblici e la solidarietà sociale sono comunque stati compresi dalla Cittadinanza, che me ne da riscontro. Ho sempre utilizzato l’Ufficio Stampa del Comune ed approvato il Piano di Comunicazione Istituzionale che prevede l’affidamento dei servizi di informazione secondo criteri di pubblica evidenza e trasparenza. Purtroppo i tempi che esigono le procedure di legge a garanzia della legalità, che ho sempre praticato, non sono sempre compatibili con i tempi dell’Amministrazione, anche se sono consapevole che avrei potuto procedere per tempo, e che comunque ne ho ricevuto un nocumento.
Ci auguriamo che le risposte del sindaco Michele Campisi abbiano chiarito esaustivamente gli argomenti trattati nelle domande dei colleghi giornalisti.
La nostra iniziativa era tesa a colmare il vuoto informativo che era scaturito dall’imprevista conclusione della conferenza stampa di fine mandato del primo cittadino.
Probabilmente ogni dubbio insoluto in merito al mandato del capo di Palazzo del Carmine è destinato a rimanere “inevaso”.
Non ci saranno più occasioni ufficiali per porre domande a Campisi, possiamo dunque concludere che le sue ultime esternazioni, mentre indossa la fascia tricolore, sono state affidate a queste pagine.

