Salute

Sprechi addio: come cambiano i consumi a tavola

Redazione

Sprechi addio: come cambiano i consumi a tavola

Mar, 01/04/2014 - 22:30

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imageLa crisi non risparmia nemmeno la tavola: da settembre 2013 ad oggi gli sprechi alimentari si sono ridotti notevolmente e cresce il consumo di cibi prossimi alla data di scadenza oppure scaduti.

Lo rivela una recente indagine dell’Osservatorio sugli sprechi alimentari (Waste Watcher) che ha intervistato più di tremila famiglie: il 63% di queste non si cura particolarmente delleetichette di scadenza poste sui cibi, preferendo il controllo sulla freschezza degli alimentari“a naso”.

Complici della crisi economica, l’attenzione all’ecologia e la voglia di risparmiare, specie sulla spesa alimentare, le nostre abitudini nei consumi cambiano radicalmente: il 70% degli intervistati ha acquistato solo prodotti che era certo di poter consumare completamente, mentre solo il 30% ha lasciato che il cibo andasse a male o ha comperato confezioni troppo grandi.

Questi dati vanno sicuramente in una direzione di risparmio e riduzione degli sprechi alimentari: la FAO ha stimato che siano 1,3 miliardi le tonnellate di alimenti che finiscono nella spazzatura prima di raggiungere i consumatori. Una quantità di cibo che potrebbe sfamare circa 2 miliardi di persone. L’Osservatorio Waste Watcher ha calcolato che lo spreco nel nostro Paese costituisce una perdita economica di circa 8,7 miliardi di Euro (pari al 5% del nostro PIL).

Restano tuttavia ancora alti due indicatori fondamentali per la lotta agli sprechi alimentari in Italia: circa il 41% delle famiglie intervistate ha dichiarato di temere di non avere sufficientecibo in casa, esagerando nel fare la spesa ed in cucina; e ancora, il 50% confessa di essere in difficoltà nel calcolare quali siano gli esatti fabbisogni alimentari in famiglia, rischiando di acquistare troppo.

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