CALTANISSETTA – La sensazione che davvero la città sia ormai prossima ad alzare bandiera bianca ad arrendersi, a piegarsi su se stessa e sprofondare nell’abisso. E’ di queste ore la clamorosa notizia che gli Averna siano prossimi a cedere la prestigiosa azienda di famiglia. L’accordo, in dirittura d’arrivo per una cifra di circa 100 milioni di euro, è praticamente fatto. Come ogni trattativa di un certo livello che si rispetti, vige il segreto sull’identità degli acquirenti ma anche il quella direzione sono filtrati rumors indicativi: il gruppo francese La Martiniquaise o quello tedesco Berentzen, leggermente dietro gli italiani della Campari.
Nel nostro lavoro, notizie e indiscrezione rappresentano il “pane quotidiano” ma in questa occasione siamo davvero sgomenti. La sensazione forte, nitida, quasi tangibile che un pezzo cospicuo di storia, d’identità collettiva, di partecipazione ed identificazione, svanisca con la chiusura della fabbrica e con il trasferimento del marchio in altre regioni o addirittura nazioni.
Inoltre dobbiamo tenere conto di quel manipolo di ardimentosi che ancora lavorano per l’Averna a Caltanissetta: 36 persone tra impiegati e operai (solo 4 addetti alla preparazione dell’infuso). Quale sarà la sorte di questi lavoratori quando lo stabilimento chiuderà definitivamente? D’uopo ricordare che la produzione, con l’imbottigliamento, è già stato trasferito nel 2010 a Finale Emilia presso la Casoni Fabbricazione Liquori (società di proprietà dell’Averna). A Caltanissetta, oltre al prestigioso nome vanto del capoluogo nisseno, è rimasta solo la parte amministrativa e gestionale . L’Averna, nel luglio 2013, aveva ceduto il marchio Pernigotti al gruppo Turco Toksoz.
La decisione della famiglia Averna, che per la città assume contorni da apocalisse, non sarebbe stata serena e condivisa. Le indiscrezioni indicano che Francesco Averna sia pronto ad uscire dall’organigramma societario perché in disaccordo con la cessione. Le voci si rincorrono, le indiscrezioni (sempre più corpose) trapelano a getto continuo ma, per la città diventa sempre più tristemente probabile che uno dei simboli nisseni dell’eccellenza sia prossimo a sparire.
In questa caso Averna non sarà più il gusto pieno della vita ma il sapore acre della resa…

