Salute

Muos. Radar Usa in stand by, Palazzo Chigi ordina studi sulla salute

Redazione

Muos. Radar Usa in stand by, Palazzo Chigi ordina studi sulla salute

Lun, 11/03/2013 - 21:47

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PALERMO – Il caso Muos finisce sul tavolo di Palazzo Chigi. Il premier Monti, assieme ai suoi ministri, ha concordato con la Regione siciliana di affidare “a un organismo tecnico indipendente uno studio approfondito” per valutare in tempi brevi “l’impatto sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate delle emissioni elettromagnetiche” del sistema satellitare Usa, in fase di realizzazione a Niscemi (Cl), “anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti”. Si pensa all’Istituto superiore di Sanità o a un altro istituto dell’Organizzazione mondiale della sanità, eventualmente in raccordo con l’Ispra. Fino a quando non si conosceranno gli esiti di questi studi le parabole non saranno installate. “E’ una vittoria del governo della Regione” esulta il presidente Rosario Crocetta, che nei giorni scorsi aveva avviato le procedure di revoca delle autorizzazioni rilasciate dal precedente governo Lombardo (d’intesa con l’ex ministro della Difesa, La Russa), facendo seguito a una mozione approvata dall’Assemblea regionale, a firma Pd e Movimento 5stelle. Al vertice di Palazzo Chigi è stato stabilito inoltre di “introdurre strumenti che consentano il monitoraggio continuo verificabile anche da parte del sistema pubblico per il rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge” e di “verificare l’attuazione delle misure di compensazione previste nel protocollo d’intesa in favore del territorio e della popolazione locale”. “Ovviamente – sottolinea una nota di Palazzo Chigi – è stato confermato l’impegno ad assicurare il rispetto della legalità per garantire il regolare accesso del personale in servizio presso la base Nato di Sigonella, secondo quanto previsto dagli accordi internazionali”.
A questo punto, afferma Crocetta, “mi rivolgo ai manifestanti: credo sia il momento di lasciare entrare i militari nella base e di rimuovere il blocco”. Adesso la palla passa ai comitati ‘No muos’. Proprio oggi il coordinamento regionale aveva indetto per il 30 marzo a Niscemi una manifestazione nazionale “a sostegno della lotta per la revoca definitiva dell’installazione del sistema Usa e lo smantellamento delle 46 antenne Nrtf”.

Giampiero Trizzino

Ma sull’accordo tra governo e Regione si dice perplesso il presidente della commissione Ambiente dell’Assemblea regionale, il grillino Gianpiero Trizzino, in prima linea a fianco dei ‘no Muos’. La vicenda insomma rimane complessa. Lo sa bene Crocetta, che prima del vertice aveva detto di sentirsi “su una polveriera”, collegando le recenti rivelazioni del senatore Sergio De Gregorio sul presunto ruolo della Cia nella caduta del governo Prodi ad alcuni episodi avvenuti dopo la decisione della Regione siciliana di sospendere i lavori e poi revocare le autorizzazioni per il Muos. “Se si è mossa persino la Cia per far cadere un governo nazionale” perché ostile al Muos, “figuriamoci cosa può succedere a un semplice presidente della Regione”. E per Crocetta le pressioni sarebbero già partite, prima con le minacce nei suoi confronti fatte a un suo collaboratore da un anonimo che parlava una lingua straniera, poi con “i dossier fin dai primi giorni del mio insediamento”. (ANSA).

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