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All’Ars esplode la guerra del parcheggio. Prevaricazioni, imposizioni, ira e malumori

Redazione

All’Ars esplode la guerra del parcheggio. Prevaricazioni, imposizioni, ira e malumori

Gio, 14/03/2013 - 11:47

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PALERMO – All’Ars scoppia “la guerra del parcheggio”. E va in scena il “tutti contro tutti”. A scatenare “la follia collettiva” è il nuovo piano al quale è stata costretta l’amministrazione di Palazzo dei Normanni per i lavori in corso nel piazzale alle spalle dell’ingresso principale (in piazza Indipendenza), riservato alle auto degli onorevoli. I posti si sono ridotti per motivi di sicurezza: da qualche giorno possono parcheggiare solo i componenti del Consiglio di presidenza e qualche dirigente, per tutti gli altri deputati sono state segnate aree di parking in piazza Parlamento. Le disposizioni però stanno creando malcontenti, a vari livelli, anche perché l’amministrazione ha redatto una vera e propria scaletta, scandendo i tempi della sosta in base alla “casta”. I privilegiati sono, come sempre, i parlamentari i primi ad avere il diritto di parcheggiare in piazza Parlamento: poi tocca ai dipendenti dell’Assemblea (dirigenti, funzionari e altri) che hanno tempo fino alle 9.30 per lasciare l’auto, quindi se c’é ancora spazio il personale dei gruppi parlamentari, ultimi i dipendenti degli enti, come Fondazione Federico II, Osservatorio astronomico, l’ufficio postale e la banca, che fa servizio di tesoreria. Molti dipendenti dei gruppi e degli enti rimangono fuori, per la capienza limitata dell’area, un terzo della quale tra l’altro è riservata al personale del Comando militare adiacente a Palazzo dei Normanni. Impossibile diventa trovare posto per tutti gli altri: cronisti parlamentari, persone invitate per le audizioni delle commissioni e ospiti. A “dirigere il traffico” dovrebbero essere i commessi addetti al servizio di portineria dell’Ars, che in molti casi, ovviamente, rifiutano compiti da “vigile” non previsti dal contratto. E allora ecco il caos giornaliero. In tilt vanno soprattutto i commessi in servizio nel gabbiotto, che ogni giorno devono fare i conti con dipendenti e personale inferocito costretto a trovare parcheggio lontano dal palazzo, con evidenti disagi. Anche qualche onorevole ha protestano, in maniera accesa nei confronti dell’amministrazione, che però sembra andare avanti su questa linea. Pure i sindacati si stanno muovendo, hanno chiesto al comune di Palermo l’ordinanza per capire se la gestione della piazza spetta all’Assemblea regionale, oppure è di competenza dell’amministrazione comunale, dunque una zona pubblica e di libero accesso. Il nuovo ‘piano’ non risparmia neppure chi si reca a Palazzo in moto. L’accesso è consentito prima alle piccole cilindrate e poi via via, se lo spazio rimasto lo consente, a chi ha motociclette più grosse. Il sistema sta avendo ripercussioni sul lavoro: spesso chi è invitato alle audizioni nelle commissioni parlamentari (sindacalisti, imprenditori, associazioni, sindaci) arriva in ritardo e all’ingresso del Palazzo si creano lunghe file per il ritiro dei pass. (ANSA)

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