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Chiusura Multisala Moncada. Le valutazioni di Italia Nostra

Redazione

Chiusura Multisala Moncada. Le valutazioni di Italia Nostra

Sab, 16/02/2013 - 18:39

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CALTANISSETTA – La notizia della chiusura della multisala Moncada è grave. Tragica. Questa città muore. Inesorabilmente, giorno dopo giorno. Lo scorso anno la chiusura della storica, prestigiosa libreria Sciascia. Adesso il cinema-teatro Moncada. A ciò si aggiunge, come ben sappiamo, la chiusura di tante, troppe imprese, di tante attività commerciali, di tanti studi professionali. I tanti, troppi suicidi. Una città ferita, debole, moribonda. Lo abbiamo detto altre volte e lo ripetiamo anche oggi: molteplici sono le cause di questa crisi. Di certo qui più che altrove la politica, gli amministratori sono responsabili; qui, più che altrove è responsabile, colpevole una classe dirigente cinica e ignorante che però ha saputo speculare, fare affari su ogni cosa. Di certo i nuovi, mega centri commerciali, a corona della vasta area urbana, hanno dato il colpo finale alla città. Denari spesi male. Denari maledetti. Denari riciclati. E poi, lavori pubblici pensati male, progettati male, realizzati male, gestiti male. Un centro storico in disfacimento. Una periferia sempre più grande, insensata, spaesante. Un senso di decadenza, di sconfitta, di avvilimento ci colpisce, ci pervade, adesso che abbiamo perduto persino il simbolo collettivo degli anni Sessanta, del famoso boom economico, della gioia e della ripresa economica: il cinema. Insomma, la città perde persino la possibilità di un immaginario. Brutto segno. Tanti brutti segni. Cosa dire? Vengono in mente le parole del celebre saggio Le città invisibili, di Italo Calvino: “Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia (Caltanissetta) sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non e in queste due specie che ha senso dividere la città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.”

Leandro Janni

Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia

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