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70 anni AIA Caltanissetta, fotogallery. Nicchi: “Onore alla sezione nissena, arbitrai al Palmintelli…che ricordi”

Redazione

70 anni AIA Caltanissetta, fotogallery. Nicchi: “Onore alla sezione nissena, arbitrai al Palmintelli…che ricordi”

Dom, 22/04/2018 - 12:22

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CALTANISSETTA – Una festa, un compleanno speciale, un anniversario importante quello dei 70 anni della seziona AIA celebrato giovedì 12 aprile con il presidente nazionale Marcello Nicchi. Una festa lieta che ha voluto anche ricordare i volti e le gesta di chi con sacrificio, impegno e costanza ha contribuito alla crescita ed all’affermazione della sezione di Caltanissetta.

Il primo appuntamento presso il centro polivalente “M. Abbate”, gremito da oltre 200 ospiti: autorità civili e militari, il generale dei carabinieri Riccardo Galletta (ex arbitro), il comandante provinciale dell’arma colonnello Gerardo Petitto, l’assessore allo sport Carlo Campione, il vice presidente della Lnd Sandro Morgana, il presidente del Comitato Sicilia Santino Lo Presti, il presidente del Cra Michele Cavarretta, tutti i presidenti delle sezioni siciliane, gli ex presidenti della sezione Cateno Scancarello, Giorgio Vitale, Calogero Schifano.

Il primo intervento è stato quello di Domenico Amico attuale presidente della sezione. Un discorso commosso ed emozionante in cui ha ricordato tanti nomi illustri, senza però dimenticare di guardare al futuro. Poi hanno parlato l’assessore Campione, Cavaretta, Lo Presti e Morgana che ha ricostruito la storia dei presidenti nisseni, dei loro indubbi meriti con interessanti aneddoti sulla “vita” di sezione: Eugenio Calcagno (dal 1947 al 1968), Francesco Scarantino (1968-1980), Giovanni Assennato (1980-1982), Cateno Scancarello (1982-1990), Giorgio Vitale (1990-2007), Calogero Schifano (2007-2016), Michele Giordano (2016-2017) e dal 27 gennaio 2017 Domenico Amico; memoria storica in cui hanno fatto capolino anche alcune, tra le più prestigiose giacchette nere del nisseno: Francesco Scarantino arbitro in serie C e guardalinee in serie A, Michele Giordano arbitro in C e guardalinee in serie A e nelle competizioni internazionali, Cateno Scancarello arbitro in C, così come in tempi più recenti Antonio Lacagnina, Salvatore Guarino e Michele Liotta.

Poi sul palco è salito il presidente nazionale Marcello Nicchi che oltre a rendere merito agli uomini ed ai fischietti che sono la linfa vitale delle 209 sezioni italiane, è tornato con veemenza sugli argomenti di attualità: “Vogliono indebolire il peso politico degli arbitri e questo significa minare la nostra indipendenza, la nostra forza, aprire scenari nefasti di un passato ancora da dimenticare. Potrebbe essere l’inizio di una nuova Calciopoli. È anacronistico che il Coni voglia togliere il diritto di voto all’Aia per aumentarlo ai professionisti. I nostri arbitri sono di grande valore e spessore tecnico sono il fiore all’occhiello di una Federazione che allo stato attuale non esiste. Sto cercando di evitare lo sciopero ma si sappia che se un giorno qualcuno arriva al campo e non trova l’arbitro, non resti sorpreso. Le sezioni non ce la fanno più. Io cercherò di evitare lo sciopero ma i riconoscimenti sono dovuti, anche all’estero gli arbitri partecipano all’elezione federale. Mettere le mani sugli arbitri significa che ognuno dice la sua nelle designazioni e nel modo di arbitrare. Non pensino di farci paura con le pallottole in busta”. Nicchi poi sottolinea anche il ripetersi di episodi di violenza ai danni degli arbitri. “Ci costringeranno a rimanere a casa perché i genitori non vorranno più mandare i figli ad arbitrare. L’ultimo con un ragazzo di 18 anni picchiato da un claciatore di 31 anni. Quest’anno ci sono stati già 100 arbitri picchiati, le famiglie non ce la fanno più e non possono più finanziarli per andare ad arbitrare”. Nicchi ha poi parlato della Var: “E’ uno strumento che funziona, migliorabile e ormai voluto e accettato da tutti. Ci sono occasioni in cui si deve andare al monitor e altre in cui non c’è bisogno. Ma a decidere è sempre l’arbitro in campo, questo deve rimanere un caposaldo. In Italia c’è una organizzazione che funziona, tutti gli altri ci stanno seguendo. Non ho sensazioni di contrarietà al VAR, ma anzi si chiede di migliorarla e ora si va in campo più sereni: dai protagonisti in campo, ai tifosi. È uno strumento che fa giustizia”. Nicchi è poi tornato sulle parole di Buffon dopo l’eliminazione della Champions per opera del Real Madrid: “Buffon è un grande campione che si avvia ad una bellissima carriera dirigenziale, ma a certi livelli bisogna stare attenti a cosa si dice perché ci sono i ragazzi che ascoltano. Se fosse successo in Italia avrei difeso l’arbitro, che non può essere offeso e minacciato né prima, né durante e né dopo”.

Nicchi ha poi concluso con un ricordo legato a Caltanissetta: “Sulla sabbia del Palmintelli ci sono ancora le mie orme. A Caltanissetta arbitrai, agli inizi degli anni ’80, un Nissa-Akragas che rimane tra i miei ricordi più belli. Spesso le emozioni non sono segnate dai palcoscenici più eclatanti ma da quelli che regalano emozioni particolari. Come accadde per la mia prima partita: un match allievi, fu durissima…ero quasi intenzionato a mollare, il mio designatore di allora mi disse, ok però tieniti pronto per la prossima domenica; ed oggi sono qui”.

Poi la sezione nissena con Nicchi si è trasferita in un noto locale cittadino per una cena conviviale nel corso della quale sono stato premiati i migliori giovani arbitri che hanno così guadagnato il salto di categoria: promozione alla Prima categoria, Santo Zaffora, Giuseppe Cimò e Salvatore Azzolina; promozione alla seconda categoria, Santino Giammusso, Antonio Haba, Stefano Lacagnina, Giulio Miraglia, Gugliemo Zagarini, Eros Lazzara e Nicola Miceli; promozione alla terza categoria, Vincenzo Saporito.

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