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Enna, estorsione ad un disabile: “costretto” ad aprire azienda, due arresti

Redazione

Enna, estorsione ad un disabile: “costretto” ad aprire azienda, due arresti

Lun, 02/01/2017 - 10:32

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ENNA – Hanno indotto con minacce e violenza un disabile ad aprire una ditta individuale che sfruttavano per acquisti. Stamani la Guardia di Finanza di Enna ha fatto scattate le manette ai polsi di due pregiudicati: Giuseppe Di Dio 38 anni e Salvatore Cammalleri 52 anni. Gli arrestati devono rispondere di circonvenzione di incapace e tentata estorsione.

I due soggetti, con l’aiuto di un amico comune, sono riusciti ad avvicinare un cittadino ennese, disabile, classe 1965 e, abusando del suo stato di soggezione, lo hanno indotto ad aprire una ditta individuale attraverso la quale la vittima acquistava numerosi telefoni e tablet per un valore di oltre 6.000,00 €, di cui gli indagati si appropriavano.

Gli autori dell’odioso raggiro, inoltre, costringevano la vittima a richiedere ed ottenere in prestito la somma di 10.000,00 € da un istituto bancario cittadino, che veniva materialmente acquisita dagli indagati.

La vittima avendo maturato la consapevolezza del raggiro, provvedeva a denunciare i fatti alla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Enna. Conseguentemente, la condotta illecita posta in essere dai due soggetti, risultati già in possesso di numerosi precedenti di polizia e carichi pendenti, veniva prontamente monitorata dai Finanzieri della Compagnia di Enna.

Nel corso delle investigazioni, si accertavano chiari comportamenti intimidatori ad intento estorsivo dei due malfattori, consistenti in pressioni psicologiche e fisiche, fino a giungere a vere e proprie minacce di morte del seguente tenore: “ […] dove ti trovo ti trovo ti faccio fuori, ti scanno, ti prendo il cuore e me lo mangio […] perché se non li paghi ti giuro che ti scippo la testa, dove sei sei, e me ne sto andando fino dai tuoi fratelli e i primi schiaffi li prendono i tuoi fratelli”.

Le continue pressioni esercitate da parte dei due malviventi inducevano la vittima a barricarsi in casa terrorizzata, per più giorni. Le Fiamme Gialle, intanto, procedevano a rilevare il tutto attraverso intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, effettuando, tra l’altro, l’analisi della documentazione commerciale e bancaria prodotta dalla vittima.

Il dettagliato quadro probatorio acquisito, considerata la pericolosità dei soggetti investigati e il rischio di reiterazione del reato, induceva la locale Procura della Repubblica a richiedere provvedimenti restrittivi al competente GIP che, in un breve arco temporale, venivano disposti ed eseguiti in data odierna ad opera dei finanzieri della Compagnia di Enna.

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