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Caltanissetta, comitato di quartiere Centro Storico: le Commissioni e le riunioni consiliari? Al Comune costano oltre 560 mila euro l’anno

Redazione

Caltanissetta, comitato di quartiere Centro Storico: le Commissioni e le riunioni consiliari? Al Comune costano oltre 560 mila euro l’anno

Lun, 30/11/2015 - 11:03

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cartaigenica-eu_2166CALTANISSETTA – Riceviamo e pubblichiamo.

Una mela al giorno toglie il medico di torno raccontavano i vecchi. Mutuandolo dalla saggezza popolare, troppe volte frettolosamente accantonata, si potrebbe parafrasare il detto “una commissione al giorno leva il problema economico  di torno”. E porta gettoni di presenza che significano soldi. Nel  2014, si presume da stime attendibili, si sono tenute circa  1300 sedute di commissioni consiliari che dovrebbero alleggerire il lavoro del Consiglio comunale. In realtà la loro è una funzione semplicemente consultiva, visto che il Regolamento comunale sul funzionamento delle commissioni descrive che il loro potere ha carattere “istruttorio e svolgono funzioni di supporto rispetto alle attività di indirizzo e di controllo attribuite al Consiglio e all’esercizio delle prerogative dei consiglieri”. Di certo c’è, solo che queste commissioni si riuniscono una volta al giorno di media e che, per quello che costano, non è poi così chiaro se fanno un lavoro utile alla Città o se, quantomeno, lo fanno in tempi accettabilmente brevi. Tornando alla qualità del lavoro delle commissioni, come sempre, conta molto la qualità dell’ attività di coloro che compongono le commissioni, la capacità di essere costruttivi, nonché l’abilità di riuscire a svolgere quel lavoro istruttorio che poi può permettere di arrivare all’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio comunale nel minor tempo possibile. Non sono però rari i casi di provvedimenti proposti dalla Giunta, approvati all’unanimità dalla commissione competente che poi una volta arrivati in aula si impantanano nello stanzone del  palazzo Comunale.

A giochi fatti, nel 2015, saranno  staccati complessivamente circa 1484 gettoni di presenza per i consiglieri che hanno partecipato alle commissioni. L’importo erogato sarà  circa 564.000 euro. Considerando che il gettone di presenza è identico a quello della partecipazione ai lavori del Consiglio, ovvero di poco inferiore ai 38,00 euro lordi  , non è errato sostenere che il Comune, cioè Pantalone, ovvero tutti noi, spende 500,00 mila euro in gettoni. Moltiplicati per i cinque anni di mandato, sono duemilioni e cinquecento mila euro in commissioni. A cui vanno aggiunti i costi dei dipendenti, una segretaria verbalizzante per ogni seduta di commissione, che deve essere precettata e che, con poca oculatezza, viene molto spesso convocata negli orari non canonici per gli impiegati comunali, provocando così il pagamento di straordinari. Per non parlare del cosiddetto “danno sociale indiretto”, riferibile alle assenze dal lavoro ordinario di quella parte dei consiglieri comunali che sono dipendenti pubblici e che, per partecipare ai lavori consiliari e di commissione, lasciano scoperti i propri incarichi presso gli altri uffici. Tutto pagato, anche in questo caso, da Pantalone.

Alla base della proposta del comitato di quartiere  si evincono due Priorità: la prima riguarda il risparmio per l’ente, visto che i consiglieri che fanno parte delle commissioni ricevono un gettone di presenza ogni volta che si riuniscono; la seconda, invece, esistono alcuni settori che potrebbero essere tranquillamente accorpati. La proposta, nello specifico, prevede, che le commissioni  dovrebbero passare da sette  a cinque accorpando   la prima e la seconda, (Affari Generali e Trasparenza), la  quarta e sesta, (Lavori Pubblici e Ambiente). Altresì ogni commissione dovrebbe essere composta da sei elementi, passare da 52 unità attuali  a 29 unità. Questo per evitare che alcuni consiglieri militano  in più di una commissione. Per farlo, non è necessario modificare lo statuto comunale, è sufficiente una delibera di consiglio. Tuttavia non si escludono soluzioni diverse.

Passando all’organizzazione e alle adunanze delle Commissioni consiliari con modifica del Regolamento. Attualmente accade spesso che le riunioni di Commissione sono indette a metà mattinata di  tutti i giorni. La nostra proposta è di una convocazione settimanale delle Commissioni, da effettuare attraverso posta elettronica, in orari pomeridiani (fascia 14.30-19.00), nelle giornate di lunedì o giovedì in concomitanza con l’apertura e il rientro degli uffici). Non più di un’adunanza di Commissione nello stesso giorno. Si propone, inoltre, che passati 30 minuti – e non più 60 – dall’ora di convocazione senza che si sia raggiunto il numero legale, il Presidente dichiari deserta la seduta e che ogni gruppo consiliare sia rappresentato da un solo consigliere comunale e non più due, come accade oggi. Ciò porterebbe ad un risparmio annuo non indifferente.  Naturalmente si vota per il mancato compenso per le sedute andate deserte.

Oggi è necessario allo stato attuale che necessita intravedere l’opportunità di intervenire nell’organizzazione del lavoro delle Commissioni consiliari, nell’ottica di quella razionalizzazione ed ottimizzazione della loro attività finalizzata, in un momento di così grande difficoltà per il Comune di Caltanissetta, ad ottenere un risparmio di natura economica per le casse di Palazzo di Città ed anche a lanciare alla città un chiaro segnale di condivisione dei sacrifici che si stanno compiendo. Correttivi sui quali, come detto, è utile per subito, un confronto operativo, necessario in particolare a ridurre le rimesse versate dall’Amministrazione comunale ai datori di lavori privati dei Consiglieri comunali ed anche, laddove possibile, ad un taglio all’ammontare dei gettoni di presenza. Si tratta di ipotesi di lavoro che debbono essere posti  sul tappeto e sulle quali i partiti di maggioranza, assieme al sindaco, si debbono confrontare. Senza scontri né sconfessioni che non esistono, ma con la comune volontà di individuare la strada migliore da percorrere per assicurare da un lato la giusta agibilità politica per i Consiglieri comunali e dall’altro ottenere quei risparmi che sono quanto mai necessari dopo i tagli che il Governo ha effettuato nei  Comuni italiani. Un particolare riferimento vogliamo dedicarlo ai lavori del Consiglio Comunale,  L’attuale  consiglio comunale è al capolinea. Non sembra essere più in grado di espletare le funzioni amministrative essenziali per garantire e risolvere i problemi atavici  della città. (10 giorni di mancata erogazione dell’acqua un bene indispensabile per i cittadini). L’attuale Consiglio comunale, “escludendo pochissimi” manca di una linea politica chiara sui grandi temi che appannano  il  futuro della città che continua ad essere accudita da consiglieri senza spina dorsale e voglia di regalare ai cittadini il loro impegno.

In questi giorni, alcuni responsabili del comitato di quartiere San Domenico presenti  nella  seduta di Consiglio comunale u.s., sono stati vittime di una rappresentazione tragicomica consumata nella farsa dai consiglieri comunali, durante l’assise    del consiglio comunale,   convocata d’urgenza e a carattere straordinario, per approfondire quali sono state le reali motivazioni che hanno procurato i notevolissimi disagi agli utenti nisseni per la mancata erogazione idrica. E necessariamente prendere le opportune contromisure nei confronti dei gestori delle acque. Quattro consiglieri comunali per vari motivi non si sono presentati mentre  altri cinque  consiglieri comunali con motivazione diverse si sono allontanati durante la seduta, Le persone (poche)  presenti in consiglio comunale, invece di assistere  alla discussione “emergenza idrica” sono stati spettatori di  un’ indecente “Teatrino della Politica nissena” hanno subito con rabbia che il primo  firmatario della richiesta di convocazione della seduta (straordinaria e urgente) con faccia tosta e arroganza abbandonava l’aula subito dopo l’avvio della riunione. Mentre al contrario abbiamo assistito a vigorosi e responsabili  interventi con autorità e autorevolezza, da parte dei  consiglieri rimasti.

I  consiglieri comunali rimasti  hanno fatto autocritica, alcuni hanno  dichiarato  che l’assise cittadina in questo modo continua a perdere autorevolezza e dignità, altri dichiaravano  che il consiglio comunale non può continuare a fare “Zaccano”, altri  Consiglieri Comunali affermavano che con questi atteggiamenti l’assise comunale rischia di occuparsi  sempre meno dei problemi della città.

Alla fine, quando è stata messa ai voti la proposta di rinvio della seduta, alcuni  consiglieri comunali si sono allontanati. La seduta è stata così sciolta per mancanza di numero legale ed aggiornata per il pomeriggio alle ore 16,00

Non c’è più trippa per gatti e per i cittadini nisseni , dunque, neanche la notizia non desta più alcuno stupore, spiegato il motivo perché i cittadini stanchi delle comiche disertano le riunioni dei consigli comunali. l’epilogo, dunque,: la seduta si scioglie per mancanza del numero legale. Questi consiglieri con dati alla mano sono sempre assenti quando le esigenze della città lo richiedono.

Un Consiglio comunale consumatosi, dunque, all’insegna della pochezza e dell’ inconsistenza politica, amministrativa in un’Assise convocata addirittura con la modalità dell’urgenza.

Il comitato di quartiere dopo l’ennesima seduta decaduta per mancanza di numero legale fa una attenta riflessione sull’esercizio e lo svolgimento delle funzioni assegnate ai componenti del consiglio comunale. Riflessione necessaria perchè  stanco delle continue e persistenti pagliacciate, diffidano i consiglieri incapaci e assenteisti, che senza tema di smentita, dimostrano la ingiustificata libidine  al protagonismo infantile, incollati alla poltrona e ai gettoni di presenza. Il Comitato di Quartiere con i cittadini Nisseni non accettano  e non permettono  che si abusi di questo diffuso malcostume, e soprattutto attueranno tutte le forme di protesta e si opporranno     contro  ogni forma di ostruzionismo e di incapacità politica.

Diffidano e denunciano   quei consiglieri comunali, che fanno facile populismo gratuito  che criticano l’altrui attività,  mentre quando c’è da prendere posizioni impegnative a favore dei cittadini  si dimostrano vilmente e stupidamente incapaci di difendere gli interessi e la dignità della città di Caltanissetta. 

 Il Comitato di Quartiere Centro  Storico    (San. Domenico,  Angeli, San Giovanni,  San. Francesco, Maddalena)

               

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