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Pilato (ICS):”Candidature alla Presideza della Regione a dir poco sconcertanti”

Redazione

Pilato (ICS):”Candidature alla Presideza della Regione a dir poco sconcertanti”

Mar, 11/09/2012 - 23:06

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CALTANISSETTA – Il 28 ottobre, in anticipo sulla scadenza naturale della legislatura, i siciliani saranno chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento e l’elezione del Presidente della regione. Un’occasione unica per scegliere di rimuovere un’intera classe politica che in questi anni ha trascinato nel baratro la Sicilia e i siciliani.

I nomi che si fanno e le proposte dei partiti ad essi abbinati dovrebbero da soli farci dire: basta col teatrino della politica, con l’incoerenza e i gattopardismi di chi sfrutta il bisogno dei cittadini.

Si combinano alleanze con le solite macchinazioni: PD e UDC che fino a ieri si accusavano di cuffarismo e comunismo, oggi, sembrano essere alleati di lungo corso con un’ideologia comune; il PDL, il Pid e La Destra, che per anni hanno gestito il potere a livello locale, regionale e nazionale si presentano, senza alcuna vergogna, con i soliti slogan: meno tasse ai ricchi e meno assistenza e servizi ai poveri; i partiti che richiamano il sicilianismo, il partito dei Siciliani di Lombardo (ex MPA) e Grande Sud di Miccichè, dimostrano tutta la loro malafede nel reclamare qualcosa che avrebbero in questi anni già dovuto fare.

Da queste oligarchie derivano candidature alla Presidenza della regione a dir poco sconcertanti.

Crocetta, criticato anche dai suoi compagni di partito per aver trascurato le proprie funzioni a livello territoriale; da ex sindaco di Gela, da ex comunista convinto, da scaltro imbonitore che ha abbandonato la sua città per una confortevole poltrona al Parlamento europeo, si è auto-candidato in barba al metodo partecipativo delle primarie, racimolando personaggi da “corte dei miracoli”.

Musumeci, uomo di trentennale presenza, proposto in prima battuta da Miccichè per scompaginare le manovre dei lupi famelici del PDL-Pid, sembra un don Abbondio manzoniano.

Miccichè, co-fondatore di Forza Italia, co-fondatore del PDL, tragico co-protagonista dello sfacelo della politica siciliana e nazionale, insieme a Lombardo, vorrebbe rappresentare il contro altare degli apparati romani dimentico di essere stato, a scapito dei siciliani, seduto ai tavoli della spartizione del potere.

Fava portatore di un vecchio schema ideologico-populista, con i partiti che lo sostengono SEL e IDV, sembra una figura marginale rispetto al modello ordito dal solito Orlando, leader che si è sempre poi rivelato fallimentare rispetto ai propositi iniziali, vedi l’esperienza della Rete in Sicilia.

CALTANISSETTA – A questo punto occorre porsi alcuni quesiti: sono queste le uniche possibili alternative? Questi personaggi possono realmente cambiare le sorti della nostra regione? Di quali novità sono portatori?

La proposta per una Sicilia nuova che riprenda l’autentico concetto sturziano di autonomia locale, non può che essere alternativa agli schieramenti partitico-clientelari che hanno rovinato l’esistenza dei siciliani compromettendone anche il futuro.

Quindi, occorre saper ragionare non solo su una condivisa candidatura alla Presidenza della Regione, ma definire una nuova frontiera di azione politica partecipata.

Già da tempo i movimenti civici di Sicilia hanno tracciato autonomamente una via per condividere un’autentica prospettiva di sviluppo che partendo dalle risorse della nostra terra: agricoltura, artigianato, industria di trasformazione, valorizzazione dei territori stabilisca un reale protagonismo dei cittadini, con donne, uomini e giovani liberi, che sappiano responsabilmente impegnarsi.

Rivolgiamo, pertanto, un appello a tutti i movimenti svincolati dalle appartenenze partitocratriche, da quello dei Forconi, al Movimento 5 Stelle, dai Movimenti Civici ai comitati spontanei dei cittadini e a tutti i siciliani di buona volontà: costruiamo insieme un’unitaria proposta politica che ponga le basi per la costruzione di una società moderna, solidale e responsabile.

La partita in queste regionali è aperta. Non lasciamo che la mala-politica distrugga definitivamente ogni speranza. Uniamo le forze in un Polo Civico che sappia essere la casa comune dei siciliani onesti. Il cambiamento dipende da ognuno di noi.

Michele Pilato

Movimento Civico Solidale, Polo Civico per la Sicilia

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