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Mussomeli, centro commerciale nel parco. Storia di un ecomostro legalizzato

Redazione

Mussomeli, centro commerciale nel parco. Storia di un ecomostro legalizzato

Sab, 14/04/2012 - 13:20

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MUSSOMELI- Alla fine il commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana per decidere se permettere o meno la costruzione del centro commerciale al viale Sorce ha deliberato, accogliendo la tesi dei tre costruttori e di fatto dando il via alla realizzazione di un palazzone le cui fondamenta “affonderanno” nell’area del Parco urbano, annientando per chi attraversa il viale, proprio all’altezza della caserma dei pompieri, l’affascinante vista della Terravecchia. Un ecomostro, riconosciuto tale pure dai consiglieri della passata “legislatura” che per bloccare la costruzione, in attesa che il Prg entrasse in vigore, si erano inventati un vincolo ambientale attorno a quell’area. Un atto datato 2007 ma contro il quale i costruttori fecero ricorso al Tar, che decretò quello stesso vincolo illegittimo. Non contenti, si rivolsero al Cga, che proprio l’anno scorso obbligò ai consiglieri comunali attuali di tornare lì dove la pratica si era bloccata e di sbrogliare la matassa. Il Consiglio comunale, in maniera bipartisan, in questo caso si è distinto per un atteggiamento pilatesco. Nei primi giorni di settembre, in ben due occasioni, in aula scoppiò una strana epidemia che produsse molti scranni vuoti: alla prima seduta si presentarono otto consiglieri (Sorce, Montagnino, Blandino, Guadagnino, Nigrelli, D’Amico, Mistretta e Diliberto), il giorno seguente il numero scese a cinque (Sorce, Montagnino, Bullaro, Mistretta e Diliberto). Nei giorni seguenti di aprì la polemica, e tranne qualche sporadica presa di posizione a difesa del progetto, come quella assunta da Pasquale Mistretta, per il resto gli esponenti di entrambe le coalizioni parlarono di una scelta motivata dal timore di rincorrere in beghe giudiziarie su altri possibili ricorsi, per la paura che la propria scelta potesse consentire delle rivalse economiche nei confronti dei predecessori, ed ancora a causa di un’assenza di informazioni certe che potessero fornire loro delle garanzie. I lavori fuono quindi annullati e la palla passò all’Assessorato regionale agli Enti locali. I burocrati palermitani hanno quindi nominato un commissario ad acta, il dottor Cordaro, colui che materialmente ha dovuto sbrogliare la matassa. Ieri, nonostante l’indirizzo contrario contenuto nel Prg, ha comunque ritenuto opportuno accogliere le richieste dei costruttori. Il centro commerciale sarà completo entro tre anni per buona pace del verde e della passeggiata mozzafiato.

Giuseppe Taibi

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