CALTANISSETTA – Un colpo di scena che scuote profondamente l’ambiente biancoscudato. Dopo la pesante sconfitta interna per 3-1 contro il Città di Acireale, arrivano le dimissioni del presidente della Nissa, Luca Giovannone, ufficializzate con un comunicato diffuso nel pomeriggio che ha lasciato senza parole tifosi e addetti ai lavori.
Una decisione maturata a caldo, ma che affonda le sue radici in un clima di crescente malcontento che, come lo stesso presidente ammette, serpeggiava “da mesi” tra la tifoseria. «Mi prendo io tutte le colpe – scrive Giovannone – e avendo deluso le aspettative dei tifosi mi dimetto da presidente della Nissa». Parole nette, che segnano una frattura improvvisa in una stagione iniziata con grandi speranze e obiettivi ambiziosi.
Nel messaggio ufficiale, il presidente non manca di riconoscere i meriti degli avversari: «Mi congratulo con la squadra dell’Acireale per la splendida partita», un passaggio che testimonia sportività, ma che non attenua il peso di un risultato che ha evidentemente rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La sconfitta odierna arriva in un momento delicato del campionato. Nonostante alcuni risultati altalenanti nelle ultime settimane, la Nissa resta infatti nelle zone alte della classifica, una posizione che rende ancora più sorprendente e, per certi versi, dolorosa, una decisione così drastica.
Il rapporto tra la società e una parte della tifoseria si era progressivamente incrinato. Nelle ultime gare non erano mancati segnali di tensione sugli spalti e critiche rivolte all’allenatore Di Napoli, da sempre difeso con forza dallo stesso presidente. Più volte, infatti, Giovannone aveva ribadito pubblicamente la sua fiducia nel tecnico, arrivando a dichiarare che un eventuale addio dell’allenatore avrebbe significato anche il proprio passo indietro.
Durante la gara, l’allenatore è stato fortemente contestato in più momenti dalla tifoseria presente sugli spalti, con cori e proteste che hanno creato anche evidenti situazioni di imbarazzo all’interno dello stadio. Un clima teso che ha accompagnato la partita fino al triplice fischio e che rappresenta uno degli elementi chiave del contesto in cui maturano le dimissioni del presidente.
Al momento, però, non sono note le reali dinamiche interne che hanno portato a questa scelta improvvisa. Non si conoscono eventuali confronti avvenuti nelle ultime ore né se la decisione sia maturata esclusivamente a caldo o fosse stata già meditata nei giorni precedenti. La società, per ora, non ha diffuso ulteriori chiarimenti sulle prospettive immediate, né sulla guida tecnica o sull’assetto dirigenziale futuro.
Oggi quella promessa ha assunto i contorni amari della realtà. Con un gesto che molti leggono come un atto di coerenza e responsabilità, il presidente ha scelto di farsi da parte, assumendo su di sé il peso di una situazione che rischiava di deflagrare ulteriormente.
Ora si apre una fase di grande incertezza per la società, chiamata nelle prossime ore a prendere decisioni cruciali per il futuro immediato: dalla gestione della transizione societaria fino al destino della guida tecnica. L’ambiente resta in fibrillazione, tra lo smarrimento di una tifoseria ferita e l’attesa di segnali di chiarezza da parte della dirigenza.
Nelle prossime ore sono attese comunicazioni ufficiali sugli sviluppi societari. La redazione seguirà la vicenda in tempo reale.

