SAN CATALDO. Per riprendere le attività dopo la pausa estiva, l’Associazione Culturale Giuseppe Amico Medico ha organizzato una gita sociale a Cefalà Diana e Marineo, in provincia di Palermo.
I soci, accompagnati da familiari e amici, hanno trascorso una giornata all’insegna della storia, della cultura e della bellezza, alla scoperta di un autentico gioiello della nostra Isola: il Complesso Monumentale dei Bagni di Cefalà Diana, conosciuto anche come Terme arabe. La struttura, sorta tra il X e l’XI secolo come hammam, è caratterizzata da vasche per immersioni che raccoglievano l’acqua calda della sorgente termale locale. Situata ai piedi del monte Chiarastella, rappresenta un eccezionale esempio di architettura termale islamica in Sicilia.
Oltre ai nove siti attualmente riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità, l’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo e provincia comprende anche tredici siti che, pur non essendo ancora inseriti nella lista ufficiale, rivestono un grande valore storico e culturale. Cefalà Diana è tra questi.
La visita è proseguita con l’esplorazione dei resti del Castello arabo-normanno, una suggestiva costruzione dominata da una torre quadrangolare che si erge su un paesaggio spettacolare. Non residenza nobiliare, ma presidio strategico e militare, il castello assicurava il controllo delle vie di comunicazione tra Palermo e l’entroterra cerealicolo del Val di Mazara, lungo la cosiddetta “via del grano”.
Dopo la tappa a Cefalà, il gruppo si è spostato a Marineo per il pranzo. Il centro abitato sorge su un pittoresco poggio dominato da una rupe imponente, la Rocca, definita dai poeti “dente canino della Sicilia” o “tomba di Polifemo”. Qui i partecipanti hanno potuto ammirare il Castello Beccadelli Bologna, costruito a metà del XVI secolo, e i musei che oggi vi sono ospitati: quello etnoantropologico e quello dei Pupi.
La giornata si è conclusa con la visita della Chiesa Madre di Marineo e, in serata, il rientro a San Cataldo. (Ph. Maria Josè Randazzo – Michele Manganaro – Pasquale Tumminelli).

