Caltanissetta piange uno dei suoi volti più conosciuti e rispettati. Si è spento Gaetano Petrantoni, classe 1935, fondatore dell’omonima autoscuola che ha formato generazioni di automobilisti nisseni e non solo. Un uomo che ha saputo lasciare un segno profondo nella vita della città, non solo per la sua attività, ma anche per l’esempio umano che ha incarnato.

Era il 1967 quando Gaetano fondava la prima Autoscuola Petrantoni, in via Redentore, in una Caltanissetta che guardava al futuro con ottimismo. L’Italia era in pieno boom economico, e anche nella nostra città si respirava un’aria nuova, intrisa di voglia di crescere. Da quel momento, l’autoscuola diventò un punto di riferimento assoluto. Migliaia e migliaia di giovani – e non solo – conseguirono la patente sotto la sua guida, imparando non solo a guidare, ma anche il valore della disciplina, della responsabilità e del rispetto.

Serietà, credibilità e austerità: questi erano i tratti distintivi di Gaetano Petrantoni, riconosciuti da tutta la comunità. Una figura severa ma al tempo stesso capace di grande dolcezza, qualità che trasparivano anche dal suo sguardo. Un equilibrio raro, che lo ha reso indimenticabile per chiunque lo abbia conosciuto, anche solo per un esame o una lezione di guida.

Negli anni 70 le auto che circolavano in città erano guidate da cittadini che avevano imparato a tenere il volante in mano e conoscere il codice della strada proprio grazie a lui. La sua autoscuola era diventata un passaggio quasi obbligato, un luogo dove si imparava a diventare automobilisti, ma anche adulti.

Una foto dell’archivio di famiglia lo ritrae accanto al nipote Francesco: uno scatto che racchiude perfettamente il suo spirito, il suo modo di essere nonno, maestro, esempio. Uno sguardo fermo, ma affettuoso. Una vita vissuta con coerenza, discrezione e orgoglio, in equilibrio perfetto tra rigore e umanità.

Con Gaetano Petrantoni se ne va un pezzo della Caltanissetta che ha costruito il proprio presente, una figura che resterà per sempre nella memoria collettiva della città. Alla famiglia Petrantoni l’abbraccio dell’editore Michele Spena e di tutta la redazione.