Le ultime 24 ore hanno restituito l’immagine di un’amministrazione comunale che, quando riesce ad attivare i giusti canali istituzionali, può portare a casa risultati concreti. Walter Tesauro, oggi sindaco di Caltanissetta, lo aveva detto chiaramente in campagna elettorale: una delle carte vincenti sarebbe stata la possibilità di costruire un asse solido tra Comune, Regione e Governo nazionale, tutti a guida centrodestra. E oggi, a poco più di un anno dall’insediamento, arrivano due segnali che sembrano confermare quella visione.
Il primo riguarda il fronte romano. Grazie ai rapporti diretti tra l’assessore Oscar Aiello e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, si sono attivate interlocuzioni efficaci con i vertici ANAS. Risultato: entro luglio è prevista l’apertura del raddoppio della SS 640, arteria strategica per la mobilità interprovinciale. Entro agosto si attende anche la fine dei lavori su via Borremans, con il ripristino di un collegamento storico con via Santo Spirito, interrotto da una frana negli anni ’70. Ma il traguardo più rilevante è l’assegnazione di 72 milioni di euro per la ricostruzione del viadotto San Giuliano, snodo nevralgico della viabilità cittadina.
Il secondo fronte è quello del rapporto con la Regione Siciliana. Il collegamento con Palermo è garantito in modo diretto dal deputato regionale Michele Mancuso (Forza Italia), che rappresenta un punto di riferimento politico costante tra la città e la giunta Schifani. Ed è anche grazie a questa interlocuzione che è arrivato un altro risultato importante: il riconoscimento dello stato di calamità per le abitazioni lesionate in via Redentore, a seguito dei gravi eventi del dicembre scorso. Un passaggio decisivo per poter accedere ai fondi e avviare interventi strutturali.
Tuttavia, accanto a questi risultati, la città continua a vivere una fase complessa, segnata da disservizi, degrado urbano, carenza di manutenzione e criticità sociali irrisolte. Il malcontento di una parte crescente della cittadinanza è palpabile e si traduce in una percezione diffusa di distacco tra le dichiarazioni ufficiali e la quotidianità vissuta dai cittadini.
È innegabile che l’amministrazione sia ancora giovane e che l’inesperienza di alcuni settori della giunta possa aver contribuito a rallentamenti e impasse, soprattutto in fase di programmazione. Alcuni nodi strategici – dal rilancio del centro storico alla gestione del verde pubblico, fino all’efficienza dei servizi – restano tuttora irrisolti o in fase embrionale.
Ancora è presto per formulare giudizi netti, ma appare chiaro come la narrazione della “filiera istituzionale” funzioni solo se accompagnata da una macchina amministrativa agile, competente e capace di trasformare le opportunità politiche in soluzioni strutturali.
Da un lato ci sono segnali incoraggianti, come i fondi sbloccati e i progetti avviati. Dall’altro, una città che attende risposte concrete, rapide e diffuse. La legittimazione dell’azione di governo, in fondo, passa da qui: dare concretezza ai programmi, senza lasciare indietro la realtà del territorio.

