Nuovo, ennesimo appello del Papa affinche’ si metta termine alla “folle guerra” in Ucraina. “Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraino, quotidianamente tormentato dai brutali attacchi di cui fa le spese la gente comune”, ha scandito Francesco oggi all’Angelus in Piazza San Pietro. “Prego per tutte le famiglie, specialmente per le vittime, i feriti, i malati; prego per gli anziani e per i bambini – ha aggiunto -. Che Dio mostri la strada per porre fine a questa folle guerra!”.
Ma al di la’ degli incessanti appelli di pace, va avanti anche il lavoro di Bergoglio e della Santa Sede per contribuire ad aprire vie di dialogo. Solo pochi giorni fa, dopo che il Papa ha confermato la volonta’ di recarsi sia a Mosca che a Kiev, e’ stato il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher, a non escludere che Francesco potrebbe andare nella capitale ucraina gia’ in questo mese di agosto e a ribadire la disponibilita’ del Pontefice a “visitare Mosca e incontrare anche le autorita’ russe”.
Queste possibilita’, comunque, si cominceranno realmente a studiare dopo il ritorno dal viaggio in Canada, in programma dal 24 al 30 di questo mese. Gallagher, tra l’altro, non ha escluso neanche un possibile incontro di papa Francesco col patriarca di Mosca Kirill, nel caso quest’ultimo, come ha gia’ in animo di fare Francesco, decida di recarsi in Kazakhstan a meta’ settembre per partecipare al previsto 7/o Congresso Mondiale dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali. Per il Papa tutte queste porte restano aperte.
All’Angelus di oggi, intanto, il Pontefice ha pronunciato appelli anche per le preoccupanti situazioni nello Sri Lanka e in Libia. “Mi unisco al dolore del popolo dello Sri Lanka – ha affermato -, che continua a subire gli effetti dell’instabilita’ politica ed economica. Insieme ai Vescovi del Paese, rinnovo il mio appello alla pace e imploro coloro che hanno autorita’ di non ignorare il grido dei poveri e le necessita’ della gente”.
E subito dopo ha rivolto “un pensiero speciale al popolo della Libia, in particolare ai giovani e a tutti coloro che soffrono a causa dei gravi problemi sociali ed economici del Paese”, esortando “tutti a cercare nuovamente soluzioni convincenti, con l’aiuto della comunita’ internazionale, attraverso il dialogo costruttivo e la riconciliazione nazionale”. Sempre all’Angelus, il Papa ha infine evidenziato come oggi si celebri la Domenica del Mare.
“Ricordiamo tutti i marittimi, con stima e riconoscenza per il loro prezioso lavoro, come pure i cappellani e i volontari di ‘Stella Maris'”, ha aggiunto, affidando quindi “alla Madonna i marittimi che si trovano bloccati in zone di guerra, perche’ possano tornare a casa”.

