Salute

La solitudine batte la pandemia: anziani più resilienti dei giovani, il 20% soffre la mancanza di compagnia

Redazione

La solitudine batte la pandemia: anziani più resilienti dei giovani, il 20% soffre la mancanza di compagnia

Mer, 25/05/2022 - 08:31

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Con la pandemia, gli italiani anziani si sono dimostrati molto più resilienti dei giovani. Se durante il lockdown, con tutte le sue restrizioni e opportune segregazioni, si temeva un aumento dei suicidi e dei disturbi psico-sociologici negli over 65, tali ipotesi sono state sconfessate in tutto il mondo. 

Contrariamente a quanto si può pensare, sono proprio i più giovani, a livello globale, ad aver patito di più. Lo dimostra l’aumento (in genere del 30-40%) dei tentativi di suicidio nella fascia under 30, salute, fisica e mentale, di giovani e giovanissimi. Se ne parla in occasione del 22° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Psicogeriatria (Aip), che è aperto oggi al Palazzo degli Affari a Firenze alla presenza di circa 800 specialisti. “Purtroppo in Italia non esistono ricerche che affrontino tale problema, ma basterebbe citare i dati dello stesso Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, tra i primi a segnalare l’aumento dei tentativi di suicidio (+30-40%) nella sua utenza under 18” , spiega il professor Diego De Leo, presidente eletto Aip nonché professore emerito di Psichiatria presso la Griffith University a Brisbane, Australia. 

“Tra gli agenti, prevalgono i soggetti femminili, tendenza ormai comune ma che si è rafforzata proprio negli ultimi anni. Stando invece ai dati 2020 degli Stati Uniti e dell’Australia, si evidenzia una sufficiente del numero totale dei suicidi e di accessi al pronto soccorso per tali ragioni negli anziani. Non solo, per il 2020 si è notato anche un decremento della mortalità generale per tutte le cause, tanto in Australia quanto in Danimarca e Danimarca in Nuova Zelanda”. Mettendo a confronto le due differenze generazioni, se per i giovani si può parlare di cento tentativi per un effettivo suicidio, per gli anziani sono due per ogni morte effettiva.

LA SOLITUDINE COME FATTORE DI RISCHIO PER GLI ANZIANI “La solitudine è una compagna drammatica della terza età – dichiara il professor Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria – È un fenomeno sempre più frequente a causa dei moderni stili di vita: tra gli over 75, colpisce circa il 20% della popolazione, pur con notevoli variazioni tra città/campagna e Nord/Sud”. Per Trabucchi, “È un fenomeno rilevantissimo per la salute, che può avere tanto conseguenze di tipo clinico quanto psicologico, con un maggior rischio di ammalarsi, di andare verso una forma di demenza, di avere una vita più breve. Inoltre, la solitudine la persona incapace di resilienza, di mettere in funzione le risposte adeguate rispetto ad eventi negativi che andrebbero affrontati, ma finire per superare e superare un miglioramento delle condizioni dell’individuo”.

IL CONGRESSO AIP Si è aperto al superamento delle condizioni dell’individuo”. Palazzo degli Affari a Firenze il 22° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Psicogeriatria (Aip), con oltre 800 specialisti presenti Il Congresso, intitolato ‘Dopo la pandemia: la sfida per una medicina a misura della terza età’ pone al centro la condizione psicologica dell’anziano all’indomani della fase acuta della pandemia. Ma non manca di affrontare le cronicità che affliggono la popolazione over 65 in Italia, secondo Paese al mondo più anziano dopo il Giappone. 

GLI ANZIANI IN ITALIA Come riportano i dati Istat, infatti, l’età media della popolazione italiana transita, tra l’inizio del 2021 e l’inizio del 2022, da 45,9 a 46,2 anni: la struttura della popolazione prosegue il suo progressivo scivolamento verso le età senili, anche in una fase storica come quella corrente, caratterizzata dal Covid-19 con le sue pesanti ricadute letali per la sopravvivenza della popolazione anziana. Come si evince dai dati Istat, la popolazione over 65 nel nostro paese ammonta a 14 milioni 46mila individuo a inizio 2022 e costituisce il 23,8% della popolazione totale. Di questi, oltre 20mila sono ultracentenari, con trend in aumento. In nessuna regione, neanche in quelle a maggior impatto pandemico, gli elevati tassi di mortalità del 2021 determinano una momentanea riduzione del processo di invecchiamento. 

LE PATOLOGIE DEGLI ANZIANI EI TEMI DEL CONGRESSO I dati relativi all’età media in Italia suggeriscono una crescente aspetti attenzione alla geriatria e ai suoi psicologici. La demenza dovuta anche ad Alzheimer, solo per fare un esempio, 1,2 milioni di anziani, generando problemi anche per i caregiver e quindi per la. Proprio le demenze senili, dall’Alzheimer al delirium, rappresentano uno dei temi principali del Congresso Aip, oltre naturalmente agli effetti del Covid e ai rischi attuali legati al Long Covid e alle reinfezioni. Problemi del sonno, depressione, disturbi della personalità, suicidi, ageismo e discriminazione sono alcuni dei principali temi che verranno affrontati. Parallelamente, si analizzano anche le nuove opportunità che emergono dal Pnrr, dalla nuova medicina territoriale, il futuro delle Rsa, la tecnologia e telemedicina. 

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