Salute

Sicilia: a Caltagirone reparto di cardiologia a rischio, disagi anche per i pazienti del Nisseno

Redazione 2

Sicilia: a Caltagirone reparto di cardiologia a rischio, disagi anche per i pazienti del Nisseno

Dom, 02/05/2021 - 15:56

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“Il reparto di cardiologia a Caltagirone potrebbe chiudere i battenti fra meno di una settimana se l’Asp non emettera’ al piu’ presto un ordine di servizio per consentire ai 12 cardiologi dislocati tra Acireale e Giarre di prestare servizio a rotazione presso l’unita’ operativa dell’ospedale calatino”.

A lanciare l’allarme sono i deputati regionali del M5S, componenti della commissione Salute dell’Ars, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua.

“Attualmente – dice il deputato calatino Cappello – a Caltagirone sono in servizio solo 9 cardiologi sui 22 previsti in pianta organica, (di cui 3 con limitazioni funzionali). Devono fare fronte alla guardia attiva all’unita’ di terapia intensiva coronarica (Utic), all’attivita’ di emodinamica e a tutte le urgenze, mentre le attivita’ ambulatoriali a causa della mancanza di personale, giocoforza, sono state ridotte ai minimi termini, recando gravi disagi ai pazienti calatini.

Pertanto, se i cardiologi di Acireale e Giarre non verranno impiegati a Caltagirone e se alla scadenza dell’avviso straordinario pubblicato dall’Asp di Catania per l’assunzione a tempo determinato di 4 cardiologi non andra’ a buon fine, il 5 maggio la cardiologia di Caltagirone potra’ chiudere i battenti, lasciando i pazienti del calatino sprovvisti del servizio di cardiologia, Utic, emodinamica e ambulatoriali” “Tutto questo – commenta Cappello – e’ semplicemente assurdo e occorre intervenire immediatamente.

L’ospedale di Caltagirone con la sua cardiologia e’ l’ultimo ed unico avamposto per i malati cardiaci della provincia di Catania, visto che il primo presidio utile si trova a Catania presso il Cannizzaro e cioe’ a piu’ di 70 chilometri di distanza, mentre e’ il primo piu’ vicino per la provincia di Caltanissetta e quindi per i presidi di Gela e Niscemi”.

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