Il Difensore civico dell’Unione europea ha avviato un’indagine su presunte carenze di supervisione da parte della Commissione europea sui presunti abusi nei confronti dei migranti perpetrati dalle autorita’ della Croazia.
E’ quanto riferisce la stampa balcanica, secondo cui cui il caso aperto dal Difensore civico europeo segue un reclamo contro la Commissione Ue da parte dell’Ong Amnesty International, che chiede all’esecutivo europeo di assumersi maggiori responsabilita’ per la gestione della questione migratoria da parte di un paese membro come la Croazia.
Le autorita’ di Zagabria sono da tempo accusate di violazioni dei diritti umani dei migranti che tentano di entrare in Croazia dai confini con Bosnia Erzegovina e Serbia. Amnesty International accusa inoltre la Commissione europea di non aver speso i fondi stanziati per istituire un apposito meccanismo volto a monitorare l’operato delle autorita’ croate riguardo il fenomeno migratorio.
“Le notizie su presunti abusi e violenze da parte della polizia croata sui migranti richiedenti asilo che tentano di attraversare il confine sono preoccupanti”, ha dichiarato ad ottobre la commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson.
La Johansson ha cosi’ risposto ad una domanda dei giornalisti sugli abusi segnalati anche attraverso materiale fotografico da un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul sito del quotidiano britannico “Guardian”.
Alla domanda se la Commissione abbia un modo per verificare le affermazioni delle Ong sul trattamento disumano dei migranti da parte della polizia croata e il loro rimpatrio forzato, Johansson si e’ detta preoccupata per i report emersi.
“Sono preoccupata per questi rapporti. Non si tratta solo della Croazia, abbiamo rapporti di rimpatri violenti da parte di diversi paesi alle frontiere esterne”, ha detto Johansson, aggiungendo che la proposta per un nuovo patto su migrazione e asilo, presentata dalla Commissione Ue nelle scorse settimane, prevede nuove leggi in modo che tutti gli Stati membri abbiano meccanismi di controllo delle frontiere con l’obiettivo di garantire il rispetto dei diritti fondamentali e consentire alle persone il diritto di inoltrare domanda di asilo.
“Si tratta di una proposta molto importante secondo la quale tutti gli Stati membri sarebbero obbligati a indagare sulle accuse di rimpatrio forzato. Questo non vale solo per la Croazia perche’ abbiamo rapporti da diversi paesi alle frontiere esterne”, ha detto Johansson.
L’articolo del Guardian e’ basato sul report del Consiglio danese per i rifugiati (Drc), che chiede all’Unione europea di indagare sulle denunce di abusi, percosse e persino violenza sessuale compiute fra il 12 e il 16 ottobre sui migranti al confine fra Bosnia Erzegovina e Croazia.
Secondo Charlotte Slente, segretario generale dell’organizzazione danese, piu’ di 75 persone hanno riferito singolarmente degli abusi subiti.

