Pubblicato il nuovo libro di Giuseppe Giancarlo Calascibetta: “Il senso della luce. Viaggio fotografico nel centro Sicilia”.
Un libro che nasce dall’esigenza primaria di raccontare le emozioni e il modo di vedere il paesaggio dall’entroterra siciliano con le sue diverse sfumature di luce e colore che cambiano nel corso della giornata e delle stagioni.
Un viaggio da Riesi a Licata e Gela: immerso nelle valli, nei fiumi, nelle miniere, nei casolari dismessi e nei volti di questa nostra madre terra. Una sorta di Diario di viaggio che non racconta una realtà oggettiva; mostra invece come l’autore l’ha immaginata e vissuta emozionalmente per dare luce a una nuova realtà.
Un libro dove si spazia dalla fotografia di paesaggio naturale, al reportage fino ad arrivare al paesaggio urbano e notturno. Tutto questo per dare un certo dinamismo al racconto fotografico e soddisfare i gusti artistici più svariati del lettore.
Una sorta di silent book che può essere divorato con gli occhi percependo ogni sfumatura di colore, di luci e di ombre, contrasti a parole non dette. Si assiste a un graduale passaggio da una fotografia puramente documentarista ed antropologica, ad una fotografia che punta al paesaggio surrealista.
Il libro porta la prefazione del notaio Andrea Bartoli che scrive : ” In inglese dicono “the gift” per indicare qualcuno dotato di un talento naturale. Nel caso di Giuseppe il dono è quella sensibilità di cogliere un momento, un frammento di poesia del paesaggio e immortalarlo in una fotografia. Amore per la propria terra, per le tradizioni, per le Persone che incarnano quelle tradizioni sono alcuni dei tratti più interessanti di questo progetto fotografico”.
A tal proposito Giuseppe Calascibetta afferma: “ Per realizzare questo libro, ho deciso volutamente di utilizzare uno smartphone, piuttosto che una reflex. Un’idea che mi è stata suggerita dal prof. Attilio Gerbino , il 6 gennaio 2019, dopo un viaggio ad Agrigento, raccontandomi di come esistono fotografi del National Geographic e della Magnum che realizzano i loro reportage nelle zone di guerra attraverso l’utilizzo di un cellulare.
Voglio ringraziare il Dott. Salvatore Chiantia che ha promosso e creduto in questo progetto editoriale volto alla valorizzazione dei paesaggi e dei luoghi del territorio di Riesi. Ringrazio Andrea Bartoli per le sue parole di incoraggiamento a seguire e coltivare la passione e l’anima della fotografia. E ringrazio Attilio Gerbino per avermi dato l’idea e lo spunto per realizzare questo progetto editoriale”.

