Salute

Covid, Spagna. Cassa integrazione selettiva per i più colpiti

Redazione 2

Covid, Spagna. Cassa integrazione selettiva per i più colpiti

Dom, 08/11/2020 - 15:46

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In Spagna l’economia sta rispondendo in modo duplice con settori fermi dall’estate (catene alberghiere, agenzia e viaggio, aziende di trasporto e locali della vita notturna) ed altri che si stanno riprendendo.

In questo senso, se la cassa integrazione straordinaria (Erte) non fosse stata “ben progettata”, i risultati negativi avrebbero dovuto riflettersi gia’ in ottobre in un problema di disoccupazione “che non si e’ verificato”.

Lo ha affermato in un’intervista al quotidiano “El Pais” il ministro dell’Inclusione e della Sicurezza, Jose Luis Escriva, aggiungendo che il governo, a causa delle restrizioni di bilancio, deve essere il piu’ “chirurgico” possibile per proteggere, in particolar modo, i comparti produttivi piu’ colpiti. “Se non agiamo in questo modo, potremmo diluire ulteriormente lo sforzo tra i diversi settori e finiremmo per non essere abbastanza forti da proteggere coloro che ne hanno bisogno”.

Il ministro ha spiegato che l’esecutivo ha lanciato un programma di protezione sociale fino a gennaio e fino ad allora “sara’ valutata la situazione con i dati” per poi stabilire le decisioni da prendere.

In merito alle parole del governatore della Banca centrale, Pablo Hernandez de Coos, che nei giorni scorsi ha definito il progetto di bilancio approvato dal governo come “ottimista” criticando, inoltre, l’aumento dello 0,9 per cento degli stipendi e delle pensioni dei dipendenti pubblici, Escriva ha risposto che il mantenimento del loro potere d’acquisto “e’ un meccanismo perfettamente normale al momento” la cui “sostenibilita’ potra’ essere garantita”.

In Spagna si spende il 12 per cento del Pil in pensioni, leggermente al di sotto della media europea, e a lungo termine (25 anni), “garantendo il potere d’acquisto delle pensioni, questa spesa aumentera’ di tre o quattro punti”, ha evidenziato Escriva.

Riguardo all’innalzamento dell’eta’ pensionabile a 70 anni, secondo il ministro con “l’aumento dell’aspettativa e della qualita’ della vita e il cambiamento delle condizioni di lavoro ci saranno piu’ persone che vorranno lavorare volontariamente per piu’ anni”.

Escriva ha poi sottolineato come lo scoppio della pandemia del coronavirus abbia costretto l’esecutivo a progettare le decisioni con pochissime informazioni in un contesto senza precedenti “facendo cambiare tutte le priorita'” che aveva stabilito per la legislatura.

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