Era stato avvicinato, all’interno del suo panificio, da un nisseno settantunenne che gli aveva chiesto duemila euro in contanti. Ad aggravare l’intimidazione anche la minaccia di uccidere i suoi cari, poiché tanto “non aveva più niente da perdere”, con una pistola semiautomatica di colore cromato che si scorgeva dall’interno della cintola del pantalone.
È successo nei giorni scorsi a un panificatore nel nisseno che, invece di subire l’estorsione, ha deciso di denunciare il fatto alla Squadra Mobile.
Gli investigatori hanno consegnato al coraggioso commerciante delle banconote tracciate e, dunque, facilmente identificabili.
Il panificatore si è presentato all’ora e al luogo pattuito con la somma che doveva servire come “acconto” della richiesta. Attorno a lui, adeguatamente appostati per documentare l’incontro, c’erano i poliziotti.
Verso mezzogiorno le telecamere della Polizia di Stato hanno registrato il passaggio di denaro.
Una volta avvenuto lo scambio gli agenti hanno fermato l’estorsore traendolo in arresto.
Le successive perquisizioni eseguite presso l’abitazione dell’arrestato hanno consentito il sequestro di munizionamento, di un kit per pulire le armi e di un bilancino di precisione.
L’arresto è stato condotto in questure e, dopo le formalità di rito, su disposizione del Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, ristretto presso il carcere Malaspina di Caltanissetta.

