Salute

Covid, Capua e la lunga strada dei vaccini. Puntiamo all’immunità di gregge e non alle “pecore morte”

Redazione 2

Covid, Capua e la lunga strada dei vaccini. Puntiamo all’immunità di gregge e non alle “pecore morte”

Mar, 27/10/2020 - 08:51

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Chiara e concisa la virologa italiana Ilaria Capua, che lavora all’Universita’ della Florida, ha spiegato le reagioni per le quali auspica “l’immunità di gredde”.

” Innanzitutto ad oggi un vaccino per il Covid non c’e’; secondo, non abbiamo certezza che quelli che sono in via di sviluppo siano efficaci; terzo, non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose o se ce ne vorranno di piu’, perche’ alcuni coronavirus sono dei pessimi immunogeni”.

“Oltretutto – spiega ancora Capua – vi sono colli di bottiglia legati al fatto che le aziende che producono i vaccini hanno una pipeline, ovvero passaggi obbligati di produzione”.

E fa un esempio: “Un pasticcere che sforna 100 torte al giorno puo’ arrivare a farne 500, ma non 5 milioni”, percio’ “se il mondo puo’ produrre per unita’ di tempo cento milioni di dosi, noi siamo comunque sette miliardi, ed e’ giusto che siano garantite le dosi per i lavoratori degli ospedali e i trasporti essenziali, perche’ se si fermano si ferma tutto di nuovo, ed ovviamente per le persone piu’ fragili”, avverte la virologa.

Quanto ai vaccini, precisa: “Quando saranno pronti e autorizzati, e si conosceranno le caratteristiche di efficacia e di sicurezza, dovranno essere somministrati in maniera organizzata. Io sono certa che cosi’ come molti Paesi hanno fatto piani per questo, l’Italia seguira’ linee guida europee e internazionali. Ma e’ necessario che le persone capiscano che al primo giro non ce ne sara’ abbastanza per tutti”.

Cosa fare nell’attesa? Capua sostiene che si debbano fare “tre cose”, ovvero arrivare all’immunita’ di gregge facendo girare il virus lentamente, perche’, se gira troppo velocemente , invece dell’immunita’ di gregge avremo le pecore morte”, quindi “bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l’indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi piano piano”.

Poi, precisa la professoressa, “il vaccino dara’ il suo contributo”. “Queste convergenze – spiega – fanno si che si arrivera’ a un punto in cui l’infezione si sara’ endemizzata. Nel momento in cui si crea questo equilibro tra virus circolante e anticorpi, il Covid appena entra in contatto con una persona viene bloccato. Fra qualche anno, diventera’ io mi auguro il nuovo virus del raffreddore”.

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