CALTANISSETTA – Il tempo è denaro, si diceva una volta. Oggi, alla fine del 2012, avremmo voluto scrivere parole di elogio per l’amministrazione comunale e il suo consiglio. Elogio sul come siano riusciti, in sinergia con i cittadini che li hanno eletti, a risolvere in “appena” un anno di tempo l’annoso problema della gestione dei rifiuti e dei suoi costi che a partire dal 2013 ricadranno interamente sulle spalle di quei cittadini responsabili che si ostinano a pagare, nonostante tutto, tasse e tariffe sconsiderate se rapportate alla qualità dei servizi offerti.
Avremmo tanto voluto scriverle queste parole. Ma proprio non possiamo. Nostro malgrado, e ancora una volta, dobbiamo sottolineare ciò che non è stato fatto ma che poteva benissimo esser fatto, e per tempo, al di là di tutte le scuse possibili e immaginabili che periodicamente ci vengono fornite una volta dal consiglio, una volta dal sindaco.
Quando nell’estate del 2011 il “Comitato Permanente in Difesa del Cittadino” presentò al consiglio comunale la delibera di iniziativa popolare con una proposta di revisione della gestione dei rifiuti, doveva aspettarsi che, nonostante le leggi impongano determinate scadenze alle istituzioni democraticamente elette, questa risultasse lettera morta sia per il consiglio, che nel frattempo si è riunito pochissime volte per parlare sempre di concessioni di suolo pubblico e poche altre faccende “’d’ufficio”, ma soprattutto per sindaco e giunta, uomini solitari impegnati alla ricerca di soluzioni inverosimilmente vetuste (vedi discarica Stretto) che farebbero impallidire anche gli amministratori di 30 anni fa.
La verità è che se non vi è volontà amministrativa da parte di chi viene eletto, non vi è alcuna possibilità da parte dei cittadini di far prevalere le loro ragioni e quindi, in ultima analisi, la logica del bene comune. E’ una democrazia monca, dobbiamo prenderne atto, soprattutto quando a fronte di statuti e regolamenti scritti, chi è chiamato a rappresentare le istituzioni si prende la libertà di agire, anzi di non agire, a suo modo e piacimento in totale discordanza alle leggi.
Per esser chiari fino in fondo. La delibera consegnata il 29 giugno 2011 alle ore 12:30, e corredata di 4000 firme di cittadini nisseni raccolte in appena sei giorni, si sarebbe dovuta discutere in consiglio al più entro 60 giorni dalla consegna. Data la complessità dell’argomento fummo proprio noi del comitato a “concedere” un po di tempo in più al consiglio comunale per dare modo a tutti i loro componenti di preparare al meglio il tutto prima di far approdare in aula la stessa. Ci dispiace dirlo, ma quel po di tempo in più si è trasformato in una pesante eternità, che ora i cittadini, tanto per cambiare, pagheranno di tasca loro.
Nel 2013 arriverà la TARES, e se i cittadini si sono amaramente scottati con l’IMU, con questa piangeranno lacrime di sangue. Il motivo è semplice. Tutti i costi della gestione sui rifiuti, con questa nuova tassa, ricadranno interamente sui cittadini, e non come la TARSU dove una quota percentuale era a carico del comune (evasione compresa). Per quanto riguarda Caltanissetta, tenendo conto dell’alta percentuale di TARSU spettante al comune e dell’alta percentuale di evasione, si rischia di vedere quasi raddoppiata la tassa sui rifiuti.
E dire che il modo per rendere almeno un poco più economico il servizio era a portata di mano e ben suggerito negli articoli della delibera di iniziativa popolare. Anche nel clima di perenne confusione causato dall’ATO e dalla Regione, il comune avrebbe potuto attivarsi per rendere più efficiente, e quindi economico, il sistema di gestione dei rifiuti attuale. Bastava cominciare con una seria campagna informativa sul come fare la differenziata anche con gli attuali cassonetti, “utilizzando” magari tutte quelle associazioni e comitati cittadini che potevano aiutare l’amministrazione a costo zero nell’impresa, e, dati statistici alla mano, si poteva raggiungere anche il 40% di raccolta differenziata. Il che avrebbe garantito un risparmio sui costi di smaltimento in discarica e del relativo costo del trasporto dei rifiuti e avrebbe permesso maggiori entrate da parte del CONAI, ad esempio.
Con questo non avremmo risolto affatto il problema, ma sicuramente avremmo reso la pillola meno amara.
Il tempo è denaro si diceva. Di tempo se n’è perso troppo. Sappiamo che in consiglio la nostra delibera è in attesa di essere discussa da tanto, troppo tempo. Nell’ultima seduta inoltre, e inspiegabilmente, è stato fatto mancare il numero legale proprio quando si doveva intraprendere la discussione della stessa. Si diceva pure della volontà amministrativa. E’ forse giunto il momento per i consiglieri di farsi venire questa volontà perché nel 2013 potremo rimpiangere amaramente la detestata TARSU. Il consiglio può ancora fare qualcosa, visto che fra l’altro sarà chiamato a stabilire eventuali sgravi sulla TARES. Ma questi sgravi dovranno togliere risorse a qualcos’altro. Noi del comitato suggeriamo di far togliere risorse ai gestori delle discariche siciliane, siamo sicuri non moriranno di fame, loro. E l’unico modo per farlo è attivare la differenziata, immediatamente e con ogni mezzo possibile in tutta la città senza sperimentazioni di sorta. A Caltanissetta ci sono molte realtà pronte a collaborare con l’amministrazione qualora si andasse verso questa direzione. Non c’è più tempo da perdere. Il 2013 sta già bussando prepotentemente alle porte.
Comitato Permanente in Difesa del Cittadino