Salute

Un lettore: aveva ragione Totò, “sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive…”

Redazione

Un lettore: aveva ragione Totò, “sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive…”

Mer, 15/08/2012 - 13:58

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CALTANISSETTA – Chi entra nel cimitero di Caltanissetta,  si aspetterebbe di giungere in un luogo ameno, raccolto, ordinato, in cui la memoria, la coscienza civica, storica ed artistica della nostra città siano preservate con i dovuti riguardi. Perché in ogni città, piccola o grande che sia, si presta grande attenzione alla cura e al mantenimento dei cimiteri,  ma quello di Caltanissetta è invece, lasciato a se stesso, e quella fila ben ordinata di fiori all’ingresso, è solo un colpo di colore in un quadro generale decisamente grigio e desolante. Uno spettacolo che oltraggia la sacralità del luogo e che, soprattutto, non fa onore ad una città che si vorrebbe fosse civile. Man mano che si scende lungo la strada che porta nella zona bassa, già si nota l’incuria  in cui versano molti dei quadri in cui è suddiviso il camposanto: lapidi che cadono e calcinacci dappertutto. Uno stato di degrado e abbandono assoluto,con sterpaglie e transenne ovunque. Le mura di cinta con le tante cappelle presenti sono pericolanti, tombe profanate e lapidi distrutte. Dall’alto  questo spettacolo indecente non è visibile, si ha l’impressione di trovarsi in un luogo dimenticato e lontano, ma dal  basso  nei pressi  dell’ultimo cancello di accesso all’area, è visibile, eccome!! Non c’è più posto alla fantasia, solo all’amara realtà. Notiamo due edifici funerari: uno appartenente alla società “Militari in Congedo”(da poco ristrutturato) e dall’altro un edificio  a due piani,(appartenente presumibilmente al Comune). Nel primo edificio , i bidoni della spazzatura sono stracolmi e sono diventati covo di zanzare e insetti di ogni tipo. Per non parlare degli odori nauseabondi provocati  dall’essicazione dei fiori unitamente alla fuoriuscita di acqua putrida  scaricata lungo i viali per la mancanza  di fogne.  Uno spettacolo indegno anche perché va a discapito dei familiari dei defunti, che già devono  sopportare il dolore per la scomparsa del congiunto,  ma addirittura siamo costretti a piangere i propri  cari in mezzo ai rifiuti. Nel secondo edificio invece: il solaio è letteralmente putrefatto, sono visibili evidenti segni di crepe e lesioni su tutti i lati murari. Le crepe sono originate dal franare della collina su cui poggia il cimitero. Ci sono lapidi crollate, loculi vuoti e aperti, ruggine, escrementi, immondizia. Una situazione di abbandono che mette paura ai vivi e offende i morti. Perchè oltre  al dolore, si aggiunge  la rabbia di chi  non può andare a trovare il proprio defunto per paura di rimanere sotto le macerie. E di questo l’amministrazione comunale ne è cosciente. Ecco perché il mio intervento vuole solo denunciare la  grave questione non solo dal punto di vista igienico sanitario, ma anche della mancanza di sicurezza. Perché se se c’è pericolo per noi visitatori, significa che rischiano anche i nostri defunti le cui spoglie potrebbero essere perdute. Allora mi chiedo : non sarebbe il caso di spostarle ? Vi immaginate quello che  succederebbe se  l’edificio funerario  dovesse crollare con la presenza delle bare? Possibile che il Sindaco, non ritiene necessario la sua messa in sicurezza?  Eppure l’articolo 2 del regolamento  cimiteriale cita: “il Comune cura che all’interno dei cimiteri siano evitate situazioni di pericolo per le persone e le cose”. Forse sfugge  al nostro Sindaco, che  anche i defunti hanno una dignità e questa negli ultimi tempi  è stata  continuamente calpestata insieme a quella dei tanti familiari che si recano a far loro visita.

Giuseppe Curcio

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