SAN CATALDO – A San Cataldo, forse unica Città in tutta Italia, vi sono fabbricati che per effetto delle leggi regionali n° 5 del 22 Marzo 1968 [44 anni] e n° 6 del 17/02/1987 [25 anni] ricadono in territorio permutato con Caltanissetta: in particolare quelli che ricadono nel Corso Sicilia, Via P. Galletti, C/so Europa, Viale della Rinascita, Mimiani, Babbaurra, C/da Decano e Bigini, etc. [Ettari 275.10.51 appartenenti ai fogli di mappa nn° 70-71-72-105-106-107-108-158]. Per questi fabbricati la rendita catastale, rispetto ad un analogo fabbricato che ricade in territorio di San Cataldo [Distante anche qualche decina di metri], risulta pressoché doppia [200% rispetto a quella di San Cataldo].
Orbene è evidente che per effetto dell’introduzione del coefficiente 1,60 di rivalutazione è chiaro che qualora si paghi con le rendite di Caltanissetta, un utente/cittadino pagherebbe rispetto a chi possiede analogo fabbricato in territorio di San Cataldo un valore di IMU maggiorato pari a: 200%*1.60 = 320% in più rispetto al corrispondente importo della precedente ICI. Dopo oltre un mese dall’insediamento della nuova Amministrazione Comunale, riteniamo che occorra dare direttive immediate ai nostri concittadini interessati dalla questione [Circa 2000 famiglie], ed, al fine di conseguire un tentativo di perequazione, è a nostro avviso possibile oltre che necessario ed indispensabile proporre come iniziativa principale la riduzione dell’aliquota IMU, la quale per questi fabbricati dovrà essere pari a: 1) Abitazione principale: 0,20% anzichè 0,40% – Seconda Casa: 0,46% anzichè 0,76%.
D’altra parte è risaputo che l’IMU sostituisce l’ICI e, per la componente immobiliare, l’IRPEF e le relative addizionali comunali e regionali dovute in riferimento ai redditi fondiari concernenti i beni non locati.
Per tali motivi è logico che l’IMU segua le sorti dell’IRPEF; considerato che numerose sentenze favorevoli ai nostri concittadini in tema di pagamento dell’IRPEF [Vedi sentenza della CTP di Caltanissetta n° 115/04/2001 del 22/03/2001 depositata in data 01/06/2001] le quali hanno statuito che il valore da considerare è quello relativo a fabbricati similari del comune di San Cataldo e non certamente quello scaturente dalle rendite del Comune di Caltanissetta, sarebbe necessario che il Sindaco si facesse parte attiva, al fine di invitare i nostri concittadini al pagamento dell’IMU sulla base delle rendite dei fabbricati similari ricadenti in territorio del Comune di San Cataldo.
In caso contrario è evidente che numerosi nostri concittadini si opporranno – presso la Commissione Tributaria Provinciale – ad eventuali avvisi di accertamento emessi da parte del nostro Comune con conseguente aggravio e dispendio di tempo e denaro per la collettività e con risultati scontati a favore dei nostri concittadini anche alla luce delle numerosissime sentenze favorevoli agli
stessi. Orbene quanto avvenuto nel Consiglio Comunale del 22/06/2012 relativamente alla questione IMU ha davvero dell’incredibile ed inconcepibile: infatti diversi consiglieri comunali che sino a poco tempo fa avevano fatto della questione “Zone di permuta” un cavallo di battaglia unitamente a noi componenti di “Riprendiamoci la Città’ nei confronti dell’Amministrazione Di Forti, oggi sol perché in maggioranza, hanno preferito glissare, non prendersi impegni ed anzi criticarci per avere sollevato la questione.
La vita insegna che una persona è credibile se è solo se è coerente con le proprie idee che porta avanti sempre e comunque, in special modo se le idee ed i ragionamenti servono a garantire il rispetto dei diritti di tutti i nostri concittadini e soprattutto se le stesse sono supportate da dati tecnici e legislativi che avvalorandole impongono a tutti coloro che rappresentano le istituzioni di portarle avanti e non fare come gli struzzi che pur, di non assumersi responsabilità, mettono la testa sotto la sabbia.
Il nostro gruppo consiliare forte delle superiori ragioni, da sempre vicino alle istanze della popolazione, senza che la propria azione rischi di cadere nel mero populismo, si attiverà affinché tali proposte siano approvate in Consiglio Comunale ed inserite nell’ambito del regolamento dedicato all’IMU, così come proporrà l’aliquota dello 0,46% per l’IMU relativa alle aree edificabili, considerato
che il valore venale base assegnato dall’Agenzia del territorio nel 2005 – ormai assunto a base per le determinazione della IMU – è fortemente sovradimensionato rispetto al valore venale reale ed attuale, stante la nota crisi economica che ha soprattutto colpito il settore dell’edilizia.
Giampiero Modaffari, Giuseppe Bonelli
Il paradosso: abitano a San Cataldo ma pagano l’IMU a Caltanissetta. Le valutazioni di “Riprendiamoci la Città “.
Sab, 18/08/2012 - 11:56
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