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Lo spettacolo musicale del Lions Club estromesso per manutenzione dal Margherita, d’incanto il teatro si apre ma non per il Lions

Redazione

Lo spettacolo musicale del Lions Club estromesso per manutenzione dal Margherita, d’incanto il teatro si apre ma non per il Lions

Sab, 18/06/2011 - 19:09

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Marcella Ginevra durante le prove

CALTANISSETTA – L’11 giugno 2011 il Lions Club di Caltanissetta ha rappresentato, presso il teatro dell’Istituto “La Fascianella”a San Cataldo, lo spettacolo musicale “Quaranta di Centocinquanta”, scritto e diretto da Marcella Ginevra, insieme a Mimmo Cutrera che ha curato la selezione e la realizzazione del repertorio dei brani musicali , e ne ha diretto l’esecuzione.

Lo spettacolo avrebbe dovuto aver luogo presso il Teatro Comunale Margherita di Caltanissetta, come era già stato previsto e autorizzato dai funzionari competenti, che avevano provveduto ad inserire la manifestazione nel programma di giugno 2011.

Per un improvvisa quanto necessaria attività di manutenzione del Margherita, il teatro è stato chiuso dal 1 giugno e non è più stato reso disponibile per la data originariamente concordata; ecco, quindi il ripiego sul Fascianella, che si è rivelata comunque una struttura di tutto rispetto.

Una ben nota manifestazione politica del PdL, però, nella stessa data dell’11 giugno, faceva sì che l’impellenza e l’urgenza del programma di manutenzione del Teatro potesse essere derogata a favore degli on. Maurizio Lupi e Alessandro Pagano ed altri illustri ospiti, con il beneplacito del nostro sindaco Michele Campisi.

Pazienza… “Ubi maior, minor cessat”.

Il lavoro teatrale offerto dal Lions, un’opera del tutto originale, ha fornito uno spaccato socio-musicale di un periodo caldo compreso nei centocinquanta anni dall’Unità di Italia, che ancora oggi celebriamo, e cioè quello che va dall’avvento del fascismo, fino al boom economico dei “favolosi” anni ’60.

La sua trama si dipana a partire dall’epoca fascista, quando la censura abolisce i termini stranieri e gli spettacoli teatrali (cabaret, avanspettacolo…) ne risultano penalizzati, soprattutto in relazione alla satira anti-regime.

L’effetto della censura produce allora una cospicua proliferazione di canzoni e dialoghi a doppio senso.

La guerra, terribile nelle premesse e negli effetti, scatena reazioni e sentimenti di grande pathos: dall’adesione entusiastica dei giovani e dei sostenitori del regime circa i programmi di espansione imperialistica, al dramma della partenza dei soldati, e – in particolare al Sud – a quello dell’abbandono delle campagne.

Il teatro dell’epoca ha anche un’altra funzione: quella di rincuorare le truppe di stanza, quando l’idea della guerra-lampo si rivela via via una chimerica illusione.

La firma dell’armistizio restituisce nuove speranze e lascia intravedere barlumi di ottimismo, sia presso la povera gente di campagna, sia nelle città devastate dai bombardamenti, dove gli uomini sono impegnati nella ricostruzione.

Gli anni passano e rapidamente nuovi drammi si sovrappongono a quelli ancora vividi nel ricordo della guerra appena finita; da un lato, il Nord viaggia velocissimo sull’onda del boom economico, dall’altro lato il Sud affronta il problema della sua sopravvivenza, nella mestizia dell’emigrazione, alla ricerca di condizioni di vita migliori e di lavoro sicuro.

Sono gli anni dell’avvento della la televisione e della pubblicità nelle case.

Sono, finalmente, gli anni ’60, simbolo di ritrovata serenità e di speranza per un futuro migliore per le giovani generazioni.

Lo spettacolo, che si è sviluppato su due piani paralleli, quello nazionale e quello siciliano – comunque emblematico delle regioni del Sud,   ha declinato in sé varie forme di espressione artistica: dai dialoghi teatrali, all’esecuzione dal vivo di canzoni e musiche, alla proiezione di contributi video originali e fotografie dei luoghi illustrati nelle epoche interessate nella narrazione, al commento di articoli di giornale pubblicati su numeri autentici della “Domenica del Corriere” del 1940, alla fruizione di contributi audio autentici, e di spezzoni di Carosello.

La messa in scena non ha trascurato alcun dettaglio: anche i costumi, precisi nei dettagli, adeguati a rappresentare la stratificazione sociale dei protagonisti delle diverse scene, sono stati un elemento fondamentale, così come le pettinature in voga nel quarantennio proposto, realizzate dalle mani sapienti dei parrucchieri “I Vitale” di Caltanissetta.

Gli attori e i cantanti che hanno dato vita alla rappresentazione sono alcuni tra i soci Lions e rispettivi consorti. In ordine alfabetico: Nicoletta Ansaldi, Grazia Augello, Alessandra Belvedere, Antonio Cutrera, Caterina Cutrera, Mimmo Cutrera, Rosario Di Proietto,Gianni Ferro, Marcella Ginevra,Francesco Giunta,Alfonso La Loggia, Emanuele Limuti, Nadia Lionti,Gisella Maira, Marco Maira, Antonella Mannino, Salvatore Matrascia, Ermanno Pasqualino, Guglielmo Reale,Umberto Reale, Fabiola Safonte, Francesco Timpanelli, Elena Vassallo, Michele Vitale,Salvatore Vizzini; il gruppo dei musicisti formato da Giuseppe Monreale, Vincenzo Buccheri, Calogero Marchese, pur non essendo costituito da soci Lions, ha affrontato l’iniziativa con lo stesso grande spirito di abnegazione e impegno dei soci.

Ottima la prestazione della ditta  Italservice di Riccardo Lotta di Grotte (AG), che ha curato gli aspetti tecnici, luci,audio e video.

I fondi raccolti, grazie alla presenza di un pubblico di 420 persone, hanno consentito di onorare gli impegni assunti dal presidente del Lions Club dott. Salvatore Matrascia nei confronti del Dipartimeno della Giustizia Minorile, per la realizzazione di progetti scolastici per il reinserimento dei giovani sottoposti a  misure cautelari, e in parte alla Lions Foundation che tanto fa in campo internazionale per le popolazioni bisognose.

Grande è stata la soddisfazione per la riuscita della manifestazione e per gli apprezzamenti espressi da tutto il pubblico, che ha manifestato un sincero entusiasmo sia a conclusione dello spettacolo sia con elogi e complimenti rivolti ai vari partecipanti, nei giorni a seguire.

In molti hanno suggerito che tale lavoro meriterebbe di venire replicato, dati i contenuti e la riuscita, sia presso altri Lions Club, sia presso le scuole, che beneficerebbero di un contributo interdisciplinare utile per l’approfondimento di temi e argomenti oggetto dei programmi di studio degli ultimi anni, quando ancora fino a dicembre 2011 si potrà celebrare il centocinquantenario dell’unità d’Italia.

Gli autori e i partecipanti ne sarebbero ben lieti, ma è ormai consuetudine che, con il passare dei giorni, tutto ritorni nella routine di sempre e che alle belle parole e promesse non faccia seguito nulla di concreto.

Vi è un solo vincolo che condiziona la realizzazione dello spettacolo, e cioè il suo costo, che è relativo al service e alla predisposizione del materiale grafico necessario, e che ammonta complessivamente a non più di € 1.500,00.

Chi fosse interessato, non esiti a farsi avanti: la compagnia del teatro del Lions Club è a disposizione.

Marcella Ginevra e Mimmo Cutrera.

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