A distanza di 24 ore dalla demolizione dell’antenna Rai, a Caltanissetta si continua a parlare (e sorridere) di quello che ormai è stato ribattezzato “il funerale del traliccio”. L’evento, seguito in diretta da migliaia di cittadini incollati agli smartphone e alle finestre, ha lasciato spazio non solo alla malinconia, ma anche a una vena ironica che in molti hanno scelto di coltivare per esorcizzare la fine di un simbolo cittadino.

A interpretare questo sentimento popolare è stato un gesto sorprendente quanto divertente: un vero e proprio necrologio, in perfetto stile cimiteriale, pubblicato e diffuso da un’agenzia funebre. E non si tratta di una burla: con tanto di cornice dorata, foto dell’amato traliccio e frasi di commiato, il manifesto recita testualmente:

“Giorno 23 Luglio, dopo prolungata agonia, alle ore 17:40 è dipartita l’Antenna Rai, anni 73. I cittadini affranti ad imperituro ricordo posero.
Non proteste o discussioni ma opere in ricordo.”

Un linguaggio che richiama i tradizionali manifesti funebri, ma declinato con sottile ironia per salutare quella struttura alta 286 metri che per decenni ha dominato lo skyline nisseno. Una trovata che, lungi dal voler offendere la memoria del traliccio, ha voluto sdrammatizzare l’atmosfera da “apocalisse urbana” che aveva invaso i social e le piazze nelle ore successive all’abbattimento.

In fondo, come accade per ogni addio importante, il tempo del lutto lascia spazio a quello della memoria. E se la demolizione è avvenuta in appena 10 secondi, l’affetto dei nisseni per quell’antenna – che svettava silenziosa ma onnipresente – continuerà a vivere nei racconti, nelle fotografie e, da oggi, anche nei necrologi.

Un modo originale per dire: addio, ma con il sorriso.