Il tradizionale test d’ingresso a medicina, così come l’hanno conosciuto alcune generazioni di medici e non, da quest’anno lascia il posto al semestre aperto. Gli aspiranti dottori – tra chi non aveva superato le prove d’ammissione negli anni scorsi e chi probabilmente deve sostenere ancora l’orale alla maturità – da oggi fino al 25 luglio potranno iscriversi liberamente a medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria sul sito di Universitaly.
La scorsa settimana la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, lo aveva ribadito durante il question time alla Camera: “dal primo settembre le aule di tutte le università italiane per il corso di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e medicina veterinaria si apriranno indiscriminatamente”. La riforma approvata a marzo prevede, infatti, l’abolizione dei test d’ingresso, il superamento del numero chiuso e l’istituzione di un semestre aperto con accesso libero che potrà essere ripetuto un totale di tre volte, anche non consecutive. Contemporaneamente, ogni studente dovrà iscriversi a un altro corso chiamato “affine” e indicare la sede in cui frequentare il semestre aperto.
Dovrà, inoltre, scegliere almeno altre nove sedi alternative e dieci preferite per una eventuale prosecuzione nel corso affine. Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia sono poi le materie che gli aspiranti medici dovranno sostenere nei primi mesi. Insegnamenti che permetteranno di avere sei crediti formativi (Cfu) per un totale di 18. In caso di superamento di tutti e tre gli esami, i crediti verrebbero riconosciuti anche per gli altri corsi di laurea “affini” indicati dal ministero dell’Università e della Ricerca: Biotecnologie, Scienze biologiche, Farmacia e Farmacia Industriale, Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali, alcuni corsi tra le Professioni sanitarie. Se il tradizionale test d’ingresso è stato, quindi, mandato in pensione, al termine del semestre aperto, che funzionerà come un filtro, ogni studente dovrà affrontare comunque gli esami di profitto sui tre insegnamenti ritenuti fondamentali.
Due gli appelli per le prove che saranno uguali in tutta Italia con 31 domande per ognuna delle materie in 45 minuti: il 20 novembre e il 10 dicembre. Da qui verrà stilata una graduatoria nazionale a cui si accederà con minimo 18 in ogni prova. Il voto sarà, infatti, espresso in trentesimi con la possibilità anche della lode. Mentre gli studenti non ammessi al secondo semestre potranno proseguire nel corso di laurea affine scelto con il riconoscimento di tutti i Cfu conseguiti. In ogni caso, ammissione o meno, i test d’ingresso, descritti da Bernini come “costosissimi e inutili”, non ci saranno. Non solo, il ministero chiederà infatti di aumentare ancora di più i posti a medicina, altri 3mila, “per consentire agli studenti di iscriversi nel numero più ampio e più inclusivo possibile”. (ANSA).