La soprintendente ai beni culturali e ambientali di Caltanissetta Daniela Vullo interviene sulla questione dello sfratto dato alla Società Nissena di Storia Patria che entro il prossimo 31 marzo dovrà lasciare i locali dell’ex convento di Santa Maria degli Angeli dove in questi anni ha impiantato la propria biblioteca con oltre 100 mila testi.
Lo sfratto, per come riportato martedì da questo giornale, è stato comunicato al presidente del sodalizio Antonio Vitellaro dall’Agenzia regionale del Demanio, proprietaria dell’ex edificio religioso, che non ha rinnovato il contratto di locazione su parere negativo della Soprintendenza. «Il motivo del mancato rinnovo – afferma l’arch. Vullo – oltre al fatto principale che in quei locali dovranno trasferirsi gli uffici della Soprintendenza, è fondamentalmente quello da noi formalizzato nel parere negativo.
Cioè a dire: nel contratto di locazione l’Agenzia del Demanio ha soltanto concesso l’uso alla Storia Patria di sei locali, non specificando minimamente come e da dove sarebbe dovuto avvenire l’accesso, o l’eventuale utilizzo di spazi comuni. Faccio notare come quei locali non dispongano di bagni, per cui sono stati finora utilizzati i nostri posti nel chiostro. Facile immaginare, in periodo di pandemia, che situazione si è generata, visto che quei bagni sono a disposizione del nostro personale che da qualche anno è lì assegnato, con tutto ciò che ne comporta». «Proprio queste sono le criticità che durante questi anni si sono generate –rimarca la soprintendente –data appunto la mancanza di una chiara definizione nel contratto degli spazi comuni, il che non avrebbe dato diritto al personale della Storia Patria di utilizzare nessuno di quelli esterni, se non giusto l’attraversamento del cortile per raggiungere i locali avuti concessi.
A questo si aggiunga, come detto, la mancanza di servizi igienici a loro specificamente assegnati». Sfumata la possibilità di rimanere a Santa Maria degli Angeli, Vitellaro sta adesso tentando di ottenere spazi nei locali dell’ex convento di Santa Flavia, anch’essi demaniali.

