Tra i troppi rifiuti sulle nostre spiagge, la plastica la fa da padrone: rappresenta l’84% dei rifiuti che invadono la sabbia, seguita da vetro/ceramica (4,5%), metallo (3,2%) e carta/cartone (2,9%), gomma e tessili (entrambi all’1,4%), legno trattato o lavorato (1,3%).
Il restante 1% è formato da materiali legati al Covid-19, bioplastiche, oggetti in materiali misti, rifiuti da cibo e prodotti chimici/sintetici. E’ quanto rileva l’indagine Beach Litter 2021, realizzata dai circoli locali di Legambiente su 47 spiagge in 13 regioni (Abruzzo, Basilicata, Toscana, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto).
Anche quest’anno si confermano al primo posto nella top ten dei rifiuti spiaggiati, gli oggetti e i frammenti di plastica o di polistirolo non identificabili, che insieme rappresentano circa il 29% dei rifiuti registrati.
Al terzo posto i mozziconi di sig
il simbolo per eccellenza di maladepurazione (spesso infatti vengono gettati nel wc) e in Italia sono al bando in favore di alternative più sostenibili e compostabili.