SOMMATINO – A pochi giorni dalla conclusione delle primarie del partito democratico, vorrei sottoporre ai lettori qualche considerazione in merito al risultato conseguito. Premetto innanzitutto di aver deciso la mia candidatura alle primarie dei democratici soltanto la sera prima che si chiudessero le liste. Ho avuto, dunque, solo quattro giorni a disposizione per portare avanti la mia campagna elettorale.Non ho “grandi” sponsor alle mie spalle, non ho stretto accordi con nessuno, non ho promesso candidature né posti di lavoro, non ho usato lo strumento delle primarie per regolare i conti con qualcuno. Eppure il risultato è stato davvero straordinario. Ho raccolto 966 voti. E tutti “veri”. Segno, quest’ultimo, che nonostante gli evidenti limiti e le contraddizioni, il metodo delle primarie porta in sé anche qualcosa di buono. La mia è stata una candidatura di rottura. Ho 26 anni e ho creduto necessario dare un segnale di novità, una ventata di freschezza: del resto, soltanto dall’interno un partito può trovare la via per rinnovarsi.
Ma andiamo ai numeri.
Un dato emerge con chiarezza dall’analisi del voto: è vero che i grandi centri (Gela, Caltanissetta, San Cataldo) continuano a essere decisivi per la vittoria di un candidato. Ma non esistono solo loro. Ci sono tanti piccoli paesi interni alla nostra provincia, troppo spesso dimenticati, che insieme fanno la differenza. Sommando i voti che ho raccolto a Sommatino, con quelli di Delia, Riesi, Butera, Montedoro, Niscemi… si evince che c’è una grande voglia di fare squadra, di stare insieme per contare di più.
Il Pd nisseno non può non prendere atto di questi numeri.
Le zone interne della provincia meritano più rispetto, più attenzione e più rappresentanza.Un altro aspetto che vorrei sottolineare è l’importanza dei circoli locali. Ormai da qualche anno svolgo il ruolo di segretario di circolo. Credo, infatti, che il radicamento nei territori sia un elemento indispensabile per comprendere appieno i problemi e per riavvicinare i cittadini alla politica. La vera base elettorale del Pd proviene dai circoli locali. La forza del partito deriva da tutti quegli iscritti che settimana dopo settimana si riuniscono, progettano, lavorano. Da coordinatore cittadino mi sono imbattuta in decine di difficoltà: tenere aperta una sede in cui riunirsi, trovare i soldi per pagare l’affitto, la luce, le telefonate, i manifesti e la colla per attaccarli. Tutto si svolge con un grande spirito di collaborazione. Tutto si fonda sul volontariato e molto spesso ci si rimette di tasca. Altro che rimborsi elettorali milionari. I circoli locali sono abbandonati a se stessi, sebbene rappresentino la linfa vitale del partito.
Proprio per questo, spero che anche attraverso la mia candidatura possano venire alla luce gli aspetti più genuini della vita di un partito. In un momento di comprensibile antipolitica, l’esempio di chi ogni giorno lavora con passione, disinteresse e onestà può rappresentare un argine a questo fenomeno. Ecco dunque che le primarie, nonostante tutto, hanno rappresentato un momento importante per la crescita del Pd. Sta a noi imparare dagli errori, cogliere gli aspetti positivi per rilanciare il partito, offrendo una rappresentanza attenta alle istanze dei territori.
Elisa Carbone

