CALTANISSETTA – Michele Campisi, sindaco del capoluogo nisseno occupa il quart’ultimo posto del Governance Poll 2012, con un consenso pari al 46 %; rispetto alla valutazione del 2011 ha perso l’1,5. Il dato è ancora più cospicuo se confrontato con quello del giorno dell’elezione in cui vantava il 55,2: la diminuzione è del 9,2.
Queste le cifre che emergono dal Governance Poll 2012, che come ogni anno hanno misurato per il Sole 24 Ore il grado di consenso mantenuto dai sindaci nel corso del governo della propria città. Il più gradito è Vincenzo De Luca, secondo successo in solitaria, che replica quello ottenuto cinque anni fa quando tre salernitani su quattro risposero un «sì» convinto all’ipotesi di rivotarlo in caso di elezioni. Il caso del sindaco piddino di Salerno, però, rappresenta la più classica delle eccezioni.
L’effetto-novità fa volare al secondo posto Leoluca Orlando, nonostante i problemi gravissimi di Palermo e la lunga stagione da sindaco già vissuta a più riprese tra il 1985 e il 2000, porta al quinto posto il comasco Mario Lucini e al sesto il lucchese Alessandro Tambellini, seguiti a ruota da Marco Doria (Genova) e Simone Petrangeli (Rieti, altra città con grossi problemi nei conti). Il passaggio nelle urne gonfia però anche il consenso di chi si è presentato al voto dopo un primo mandato, come mostra il caso di Flavio Tosi e soprattutto quello di Marco Zambuto. Il primo è sopravvissuto brillantemente al periodo nero della Lega, ma è abituato alle vette del Governance Poll e guadagna un punto rispetto alla rilevazione di 12 mesi fa; il sindaco di Agrigento, che aveva chiuso il 2011 con un opaco 49%, sale oggi sul terzo scalino del podio nazionale con un rotondo 70%, non troppo sotto al 74,7% mietuto nelle urne. Risultato: otto dei nove sindaci più amati d’Italia sono usciti dalle amministrative della primavera 2012.
Nel loro insieme, i sindaci dei capoluoghi di Provincia hanno lasciato per strada 279 punti di consenso rispetto al giorno della loro elezione, con una flessione media del 5 per cento.
Sono i numeri complessivi, comunque, a denunciare una crescente freddezza degli elettori nei confronti dei propri sindaci, forse travolti anche dalle ventate di anti-politica che soffiano soprattutto intorno ai palazzi di Regioni e Stato. Un dato con cui si confronteranno i circa 9,5 milioni d’italiani che vivono nei 644 Comuni attesi alle amministrative 2013: uno squadrone di enti guidato da Roma dove Gianni Alemanno, che il Governance Poll 2012 relega nelle parti basse della classifica, ha confermato che ritenterà la prova delle urne. Qualche motivo di preoccupazione c’è anche per la maggioranza che governa Catania, il secondo Comune al voto per dimensioni, e che arriva all’appuntamento elettorale con il sindaco al terzultimo posto nella classifica nazionale del gradimento. (Fonte Sole 24 Ore).
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