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Dal bocciodromo a Portella della Ginestra: “La strana Storia degli impianti sportivi a Caltanissetta”

Redazione

Dal bocciodromo a Portella della Ginestra: “La strana Storia degli impianti sportivi a Caltanissetta”

Dom, 06/01/2013 - 23:30

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CALTANISSETTA – Avendo per lunghi anni lavorato all’Assessorato allo Sport del Comune di Caltanissetta e avendo frequentato ambienti sportivi ininterrottamente per 45 anni (sin dal 1965), ritengo di essermi fatto un’opinione ben precisa del problema, pare irrisolvibile, della gestione degli impianti sportivi a Caltanissetta.
Nel corso di tutti questi anni ho avuto modo di conoscere personaggi che, a vario titolo, hanno assurto temporalmente al ruolo di “proprietario”, ora di questo ora di quell’impianto pubblico, con finalità spesso molto personali, in grado (grazie alla benevolenza di miserevoli baronie politiche) di tenere in scacco moltitudini di praticanti.
Situazioni assurde, a volte surreali, che hanno però sempre e regolarmente avuto come vittime gli incolpevoli aspiranti utenti, per i quali gli impianti sono stati costruiti.
Su tutto ciò ha sempre, colpevolmente, aleggiato la profonda ignavia, la sleale indolenza e “l’illuminata” ignoranza in materia, di quanti
preposti al settore.
In questo contesto, la Storia dei singoli impianti sportivi nisseni è stata costellata di momenti di splendore, con utilizzi al limite dell’inverosimile (allenamenti dalle 14,30 a sin oltre le 23,00) e momenti di mortificazione, con chiusure, inagibilità e perenni inefficienze.
Al mutare dei tempi, delle abitudini e persino degli stili di vita solo la gestione degli impianti sportivi a Caltanissetta è rimasta tale e quale: costante, immutabile, perennemente problematica.
Quando nel 1978 in un editoriale di Solosport, nostro giornalino sportivo di poche pretese, scrivemmo che con gli impianti che da lì a qualche anno sarebbero stati realizzati in città, Caltanissetta avrebbe potuto tranquillamente candidarsi a sede dell’Olimpiade dei poveri, intendevamo sottolineare la complicata dotazione di cui avrebbe goduto in susseguenza delle proprie incapacità gestionali.
Siamo stati buoni profeti ?
Ultimamente si è assistito ad un tentativo di esternalizzare la gestione degli impianti sportivi da parte delle due amministrazioni locali, Comune e Provincia.
Ma andiamo con ordine, premettendo innanzitutto di volere stendere un pietoso velo sul caso della gestione della piscina comunale che, primo esempio di gestione affidata con regolare gara a privati, meriterebbe tuttavia attenzioni di ben altro genere.
Ulteriore tentativo di affidamento (alla luce del sole) di gestione a privati è stato fatto dalla Provincia per il suo Palazzetto dello Sport.
“Alla luce del sole”, per distinguerlo da altro affidamento, più nebuloso, fatto in precedenza dalla stessa Amministrazione Provinciale.
Questa infatti, con delibera di Giunta n. 332 del 15/11/2002 approvò di concedere in locazione il suo Bocciodromo di via Turati all’Associazione Culturale e Ricreativa “Pegaso” di Caltanissetta; che proprio perchè associazione “culturale” forse era più in grado di assicurare una “pronta utilizzazione dell’impianto” (così recita la delibera) contrariamente a quanto avrebbero potuto e saputo fare associazioni, società sportive, enti o entità (per lo Zingarelli ciò che esiste in modo definito e determinato), compreso ovviamente la F.I.B. (Federazione Italiana Bocce).

Oggi ad una ricerca su Internet, senza aver contezza che
si possa trattare della stessa Associazione, riscontriamo: sicilia.
virgilio.it › … › Medicina e benessere » › Medici e terapisti »
ASSOCIAZIONE CULTURALE RICREATIVA E SPORTIVA PEGASO • Fisioterapia …via Gabriele Amico Valenti n. xxx, 93100 Caltanissetta (CL) – tel: 0934 576xxx…. Succede che, quella stessa Amministrazione che nel 2002 affidò l’impianto ancora fiammante ai, permettetemi una licenza poetica, “culturali o culturisti” della Pegaso, un patrimonio di non poca entità, nel 2012 con atti discendenti dalla deliberazione Commissariale n. 79 del 21 maggio, propone di procedere all’affidamento della gestione del Bocciodromo di Via F. Turati (o meglio di quello che rimane) mediante Bando di gara ad evidenza pubblica.
Pertanto, per quello stesso impianto di cui, con nota prot. n. 4192 del 18/02/2008, il Presidente dell’Associazione Pegaso comunicandone la “chiusura per inagibilità a far data dal 31/01/2008 necessitando una urgente manutenzione straordinaria mai effettuata”, ne chiese l’anticipata scadenza del contratto di locazione, con la già citata delibera Commissariale n.79 si ricerca (ora si) un “soggetto tra Società sportive, Federazioni sportive, Enti di promozione sportiva o Enti ad essi sovraordinati, Associazioni, Cooperative od imprese abilitate alla gestione di impianti sportivi, da dimostrare mediante la produzione di idonea documentazione e che abbiano maturato adeguata esperienza nella gestione di impianti sportivi analoghi”.
La cosa viene presa talmente sul serio che (sempre secondo tale delibera), il soggetto malintenzionato a proporsi per la gestione del Bocciodromo avrebbe
dovuto, oltre che aggiudicarsi la gara facendo un’offerta economica in
aumento alla base d’asta prevista di 2.000,00 euro l’anno (per 5 anni
di durata, prorogabili di altri 5), provvedere anche alla effettuazione
di lavori di manutenzione straordinaria ammontanti a 100.000,00 euro
(diconsi CENTOMILA/00).
Frutto della “culturale”, primaria gestione e dell’assoluta mancata manutenzione, mai effettuata nel corso di 6 anni di gestione, per stessa ammissione del Presidente della Pegaso.
Il fortunato aggiudicatario della gestione, naturalmente, avrebbe dovuto assicurare anche: “la conduzione, sorveglianza, custodia e pulizia dell’impianto, delle attrezzature e dei materiali in essi esistenti, i costi di gestione, compresi oneri, permessi e tasse riguardanti il
funzionamento dell’impianto e comprese le utenze per acqua, luce, gas e quant’altro necessario per il corretto funzionamento degli impianti intestandosi i relativi contatori e gli interventi di manutenzione ordinaria”.
Ma non è tutto !
Per avere il privilegio di potere gestire tale Bocciodromo il soggetto avrebbe dovuto superare tutti gli altri partecipanti con altra offerta, oltre a quella economica, presentata sotto forma di “Progetto di gestione”.Offerte, da far valutare da apposita Commissione esaminatrice.
Ma non una commissione esaminatrice come tante altre, ma una Commissione di gara affiancata da una “Commissione Tecnica presieduta da “un docente universitario a tempo indeterminato, con almeno 10 anni di servizio, esperto in materie quali marketing, economia aziendale, gestione impianti sportivi e promozione
di manifestazioni sportive turistiche, di spettacolo e culturali, e da
altri due componenti di adeguata esperienza nel settore sportivo
segnalati dal C.O.N.I. Sezione Provinciale”.

Per non farvi ridere ulteriormente, vi risparmio i dati sulle garanzie, cauzioni e fidejussioni che il soggetto avrebbe dovuto prestare, come pure evito di svelarvi i criteri per l’assegnazione dei punti da parte della Commissione Tecnica.Non vorrei, infatti, farvi sembrare irreale una amara e triste verità.Quanti, secondo Voi, hanno partecipato alla
gara, la cui pubblicazione del Bando, necessaria “al fine di favorire
la più ampia partecipazione possibile di eventuali concorrenti” (sic !)
è costata circa 800,00 euro all’Amministrazione Provinciale ?
…….
Confessate, non siete curiosi di conoscere i nomi dei componenti che
avrebbero dovuto formare Cotanta Commissione Tecnica ?
E’ per ultimo, secondo Voi, la gara così come da me descritta, è stata fatta con la volontà di riuscire a trovare un gestore o per non trovarlo affatto ?

Va detto, comunque, che questa non è la sola perla dell’Amministrazione Provinciale. Nè, per la verità, le è stata da meno l’Amministrazione Comunale.Ma andiamo avanti (o indietro, se preferite).Ritorniamo al Palazzetto dello Sport della provincia, che su Internet viene presentato così:
Identikit Struttura
La struttura del PalaCarelli è concepita come uno spazio polifunzionale per molteplici eventi.
Questo lo rende il luogo ideale per organizzare appuntamenti come concerti, fiere, competizioni sportive, congressi, spettacoli teatrali e
convention fino a 3600 persone. Il PalaCarelli è il più grande palasport del centro Sicilia. Grazie al team interno è possibile richiedere supporto coordinamento e assistenza per gli eventi.

IDENTIKIT:
Provincia di: Caltanissetta
Comune di: Caltanissetta

Tipologia Impianto: Palazzetto dello Sport
Denominazione: PalaCarelli

Proprietà: Provincia Regionale di Caltanissetta
Gestione: Provincia
Regionale di Caltanissetta
Disciplina Sportiva: Pallavolo, Pallacanestro, Pallamano, Ginnastica, Calcio a 5, etc.
Ubicazione: Via Rochester

CARATTERISTICHE TECNICHE:
Dimensioni: 47,50 x 22,80

Pavimentazione: Parquet in legno galleggiante
Illuminazione: 1500 LUX

Copertura: Legno lamellare
Altezza: 18 m.

ATLETI:
Servizi:
N° 5
spogliatoi atleti – Palestra – Antidoping e Sala Medica – 4 spogliatoi
Arbitri
Parcheggi interni: N° 50 posti auto e N° 6 posti Bus

STAMPA:

Tribune: N° 20 posti per la Stampa
Servizi: Sala Stampa

Sempre su Internet, Lunedì 20 Ottobre 2008 alle ore 11:18 viene pubblicato quanto segue:

L’assessore provinciale allo sport Fabiano Lomonaco fa il punto della situazione a proposito della futura fruibilità del Palazzetto dello Sport di Caltanissetta, la cui gestione è stata data in appalto all’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) di Roma.”Da quando quest’amministrazione provinciale si è insediata – afferma Lomonaco – ci si è subito posti il problema degli impianti sportivi in provincia i
cui lavori devono ancora essere ultimati. Il primo impianto che verrà
consegnato ai cittadini della nostra provincia sarà il “Palacarelli”,
che sarà operativo entro la fine dell’anno. L’associazione ASI si
occuperà della gestione dell’impianto, mentre quest’amministrazione si è ritagliata lo spazio di 16 date annuali per l’organizzazione di
manifestazioni patrocinate dal nostro Ente.”
“Allo stato attuale – prosegue Lomonaco – sono in corso dei lavori di manutenzione straordinaria agli impianti tecnologici, che non pregiudicheranno le normali attività all’interno della struttura. Dietro nostra sollecitazione, ci siamo già incontrati con i responsabili dell’associazione che si è aggiudicata la gara d’appalto per la
gestione dell’impianto, i quali, sono rimasti favorevolmente colpiti
dalle potenzialità del “Palacarelli” e dalla ricaduta in termini
economici e d’immagine che riceverà la nostra provincia quando
verranno portate a regime le attività all’interno della struttura”.

“Proprio per queste ragioni – conclude l’assessore allo sport – si è
convenuto che non si può più rinviare quell’apertura che già da troppo
tempo aspetta. Consegnando il “Palacarelli” ai cittadini della nostra
provincia, verrà restituito uno dei vanti in termini d’impiantistica
sportiva, che darà parecchie soddisfazioni a tutto il mondo sportivo”.

Come poi sia andata a finire, è a conoscenza di tutti.
L’ASI si è defilata, ma certamente della vicenda non è stato dato lo stesso risalto dei proclami propagandistici come l’esempio prima riportato.

Anche se, a dire il vero, manifestazioni ed eventi di un certo spessore
sono stati effettivamente fatti.Ma spesso con la compartecipazione
occulta (socio), di qualche, poco disinteressato, amministratore o
ex.
Va pure detto che nell’Ordine del Giorno del Consiglio Provinciale del 24.05.11 era prevista la discussione di una interpellanza presentata dal consigliere Alfonso Cirrone Cipolla inerente la gestione del Palazzetto dello Sport.
Ma, cosa più importante, con Deliberazione Commissariale del 22 febbraio 2012, si è provveduto a modificare l’Atto Deliberativo di Giunta Provinciale n. 225 del 2011.
Con tale, finalmente illuminato, atto nell’adeguare il rimborso degli oneri da far pagare ai richiedenti utilizzatori dell’impianto “alla effettiva incidenza dei costi”, si è riconosciuto espressamente che “un eccessivo costo a carico dei richiedenti scoraggerebbe l’utilizzo degli impianti” sconfessando così, in maniera clamorosa, la filosofia della Deliberazione riguardante la gestione del Bocciodromo, attenzionata precedentemente.Sempre con la Deliberazione Commissariale di cui prima, vengono individuati i criteri di utilizzo dell’impianto, ribadendo nel contempo la volontà già manifestata dall’ultima Giunta Provinciale in merito a specifici eventi, per i quali si riconosce la possibilità di stabilire un’utilizzazione semigratuita del palazzetto.

Scelta questa veramente efficace, poiché in tal modo i benefici acquisibili dalla collettività sono finalmente considerati di gran lunga più rilevanti e meritevoli di tutela rispetto al mancato introito dei canoni di utilizzo; Successivamente, con la Deliberazione Commissariale n. 176 dell’ 1 ottobre 2012, invece, “considerato che nelle more di procedere al definitivo affidamento in gestione del suddetto impianto sportivo, è opportuno consentirne l’utilizzazione nell’interesse della collettività, con primario riferimento alla promozione sportiva” si è provveduto ad approvare il disciplinare d’uso dell’impianto, stabilendone contemporaneamente i relativi costi orari.

Per quanto attiene, invece, il versante impianti sportivi comunali, lo stato confusionale è maggiore.
Detto della Piscina e in attesa che la polemica che vede protagonista, suo malgrado, il Circolo del Tennis possa essere occasione per fare definitiva chiarezza sui presupposti giuridici che sovrintendono all’affidamento “secolare” degli impianti di viale Amedeo e
neutralizzare eventuali rumours, proviamo ad esaminare gli avvenimenti che hanno avuto come soggetto altri impianti sportivi comunali.

Nell’estate del 2010, l’Assessorato Comunale allo Sport predispone
apposito Bando per l’affidamento in gestione dell’impianto di quartiere
di via L.Rizzo e della Pista di Pattinaggio (…..ovviamente di quello
che resta di quei manufatti, impropriamente ancora chiamati impianti).

Misteriosamente però, nel giorno previsto per l’apertura delle buste
pervenute (per la precisione un solo concorrente per ogni
pseudoimpianto) non si procede in tal senso perchè, in autotutela si
decide di annullare la gara.
Ancora oggi si attendono di conoscere le legittime ragioni che hanno portato a tale decisione; non si é avuto neanche il buon senso di notiziare gli autori dell’offerte della decisione presa.
Ma tant’è, quando si tratta di Alta Politica o di Segreti di Stato, occorre anche saper accettare le cose per dogma !
A distanza di 2 anni, nell’estate del 2012, la Direzione del Settore
Sport ci riprova questa volta predisponendo un “Bando pubblico per
l’assegnazione in gestione dell’impianto sportivo di quartiere di via L.
Rizzo ” e altro “Bando pubblico per l’assegnazione in gestione
dell’impianto di quartiere di via Dalmazia” .
I due bandi, perfettamente identici, si differenziano esclusivamente per l’importo annuo a base d’asta: 1.200,00 euro per via Dalmazia e 1.800,00 per via L.Rizzo.
La durata di assegnazione prevista è di 3 anni e viene data la possibilità all’aggiudicatario di potere “effettuare, ove fosse necessario, i lavori occorrenti per il funzionamento, la manutenzione
ordinaria, la sistemazione ed il ripristino delle parti eventualmente
danneggiate, secondo indicazioni contenute in apposito foglio, patti e
condizioni proposto dalla ditta definitivamente aggiudicataria, che,
previa autorizzazione del Comune direzione UTC, potrà effettuare lavori a scomputo del canone”; Il cinismo con cui i lavori occorrenti vengono incidentalmente specificati in “ove fossero necessari” è sbalorditivo.

L’eventuale canone triennale complessivo da corrispondere, 3.600,00
euro per via Dalmazia e 5.400,00 euro per via L.Rizzo, potenzialmente
da potere scomputare, sono un’inezia rispetto all’ammontare dei lavori
indispensabili per mettere in sicurezza gli impianti, per rendere
salubri e igienici gli spogliatoi e i gabinetti e per ripristinare l’area di gioco.

Senza dire che erano, giustamente, richiesti anche la
voltura delle utenze e idonea polizza fidejussoria.
Il diapason della tragicomicità viene raggiunto all’articolo 3 del Bando quando si specifica che “la ditta aggiudicataria si obbliga a stipulare apposita polizza assicurativa a garanzia delle strutture e dei beni”.

Eccezionale veramente !
Ma quali strutture e quali beni ?
A scanso di equivoci, non si sta parlando della polizza assicurativa di
Responsabilità Civile per i danni che potrebbero derivare a terzi in
conseguenza dell’utilizzo degli impianti stessi, pur’essa correttamente
richiesta.
Indovinate quale esito hanno avuto i due bandi ?
Ma c’è di più.
Il 28 dicembre 2012, è scaduto il termine per una importante
verifica.
Infatti, dopo almeno 10 anni dalla sua realizzazione ed
almeno 3 anni dal suo completamento, con un costo per la collettività
ammontante, per la sola custodia e le sole utenze, a circa 100.000,00
euro, senza parlare dei costi per la realizzazione, finalmente viene
esitato l’ “Avviso pubblico per l’appalto in gestione dell’impianto
sportivo di quartiere polivalente Portella della Ginestra”, con
scadenza appunto 28.12.2012
Il Bando, o l’Avviso che dir si voglia, si rivela un compendio di ben 22 pagine di pura e dottissima scienza, ma tale da scoraggiare non solo l’imprenditore d’assalto ma persino il più
spericolato degli avventurieri.
A parte qualche strafalcione, il copia incolla e le diverse supervisioni ai quali è stato sottoposto, hanno prodotto 2 (due) errati richiami a pag. 6 dell’ AVVISO ed una personalissima interpretazione della Matematica per l’attribuzione dei punteggi all’articolo 2.1.a del CAPITOLATO SPECIALE; letto e riletto il quale si può senz’altro consacrare che la più concreta delle scienze è
veramente…..un’ Opinione.
Qual’è stato l’esito ?
Nessuno, NESSUNO, ha presentato offerte.
Da uomini di sport, quali ci sentiamo di essere, tralasciando la forma e dando valore alla sostanza, al risultato, dobbiamo purtroppo ammettere che si tratta purtroppo di una ennesima, dolorosa sconfitta che condanna tutti.
Ci chiediamo, quando sarà, se mai lo sarà, il tempo di decidere la gestione della Chiarandà, del Palmintelli, dello stesso Pian del Lago, cosa dobbiamo attenderci ?

Cos’altro dovranno subire le nostre intelligenze, già abbondantemente
offese ed oltraggiate ?
Penso che sia arrivato il tempo di prendere posizione, di alzare la voce, di fare opinione e di coinvolgere quanti non aspettano altro che schierarsi.

Non è accettabile che a nessuno, a nessun livello, interessi intercettare le aspettative dei cittadini, dei possibili utenti, di quanti vorrebbero fare sport ma vedono gli impianti sistematicamente non utilizzabili, siano essi distrutti o nuovi di zecca.
Non è accettabile che incalliti boiardi riescano ad ingessare anche le più timide voglie di fare di assessori che, proprio perchè preposti “al ramo sport”, si alternano come in una 4 x 100 ..stile misto.
Come non è più possibile che si mandino a fare gli assessori (con la a minuscola) i cloni di don Abbondio, ..arrendevoli, remissivi, “coraggiosi ancor meno, vasi di terracotta costretti a viaggiar in compagnia di molti vasi di ferro”.
Per concludere e non tediarvi ancora, Grandi quegli Assessori (con la A maiuscola) e quei Politici, in generale, che andranno sotto processo non per corruzione o voto di scambio ma, finalmente e non vuole essere uno scioglilingua:
“PER AVERE FATTO CIO’ CHE NON POTEVA ESSERE FATTO, MA CHE UNA VOLTA FATTO, HA PRODOTTO FATTI E PIU’ FAVOREVOLI CONDIZIONI DI VITA PER LA COMUNITA’ TUTTA “.

Salvatore Lazzara

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