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Museo della zolfara, la Provincia affida i locali al “Mottura”

Redazione

Museo della zolfara, la Provincia affida i locali al “Mottura”

Gio, 02/08/2012 - 01:47

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Museo della zolfara

CALTANISSETTA – La Provincia Regionale ha formalmente assegnato all’Istituto Tecnico “Sebastiano Mottura” di Caltanissetta i locali del Museo della Zolfara affinché possa accogliere in esposizione tutti i minerali di proprietà della scuola: lo ha stabilito una delibera adottata dal commissario straordinario Damiano Li Vecchi, con l’assegnazione che verrà ulteriormente ratificata dalla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con lo stesso istituto. 
E’ stato stabilito che il trasferimento dei reperti dovrà avvenire in ragione delle attuali previsioni del capitolato d’appalto dei lavori tuttora in corso di esecuzione nella struttura, nonché in collaborazione con l’associazione Amici della Miniera e il Distretto Minerario di Caltanissetta al fine di un’adeguata collocazione dei minerali nelle vetrine espositive.
Con tale assegnazione è stata praticamente accolta la richiesta avanzata dal dirigente scolastico del “Mottura” per l’utilizzo dei nuovi locali, così da continuare a svolgere assieme alla Provincia un’azione, oltre che didattica, anche di diffusione, valorizzazione ed arricchimento del patrimonio minerario locale. Il trasferimento dell’ingente patrimonio mineralogico dell’istituto al nuovo museo, ne consentirebbe ovviamente l’utilizzo anche ai fini turistico-culturali, atteso che fino ad oggi il museo ospitato nella scuola, sia pure in locali poco idonei, ha attratto dai quattromila ai cinquemila visitatori l’anno.
L’Istituto “Mottura” (che proprio quest’anno celebra i suoi 150 anni di storia) ha fatto pertanto sapere che in tal modo continuerebbe l’opera di sviluppo e arricchimento del proprio patrimonio minerario e fossile, con l’attivazione di laboratori didattici di geologia, mineralogia e geotecnica aperti sia ai propri alunni (attualmente più di 120 provenienti da tutta la provincia e anche da quelle limitrofe), che agli alunni delle scuole elementari e medie, creando così un “Museo vivo e attivo” e utilizzando l’esperienza dei giovani periti minerari neo-diplomati.
Inoltre, la gestione del nuovo Museo mineralogico non comporterebbe per la Provincia oneri di personale e spese in quanto, per l’espletamento di tutte le attività quotidiane (accettazione, informazione, divulgazione, visite guidate, servizi accessori, ecc.), verrebbe utilizzato il personale – docente e non – in organico alla stessa scuola, già formato e quindi in possesso dei requisiti necessari alla gestione di tale attività.  
La Provincia potrà naturalmente, e in qualunque momento, accedere ai locali per i propri fini istituzionali connessi con la promozione, valorizzazione e incremento del patrimonio immobiliare. 

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