CALTANISSETTA – “La musica accompagna la nostra vita. La musica è in tutte le cose”: è questa la filosofia che ha guidato il concerto “Del mio tempo”, andato in scena sul palco del Teatro “Bauffremont” lunedì sera e presentato da Boris Pastorello. Un evento musicale degno di essere esportato nei grandi teatri italiani, che ha coinvolto il pubblico in sala per due intense ore. Al centro della scena la cantante messinese Giovanna D’Angi, che grazie alla sua voce vibrante ed energica ha dato vita ai brani del cd intitolato “Del mio tempo” con pathos ed esuberanza. Un album concepito e prodotto dall’avvocato Giuseppe Dacquì, il quale ha voluto fortemente che le sue parole venissero messe in musica in brani che narrano diverse storie, di spunto autobiografico o ispirate alla cronaca feroce che c’investe tutti i giorni. Dieci canzoni che tali non sarebbero se non fossero state musicate ed arrangiate dal maestro Aldo Giordano, che ha sapientemente fuso stili differenti come rock, folk, blues e jazz creando un emozionale viaggio musicale attraverso la terra dei ricordi e delle passioni come solo la Sicilia sa essere. Tanti i brani proposti nel corso del concerto, di cui otto tratti dall’album “Del mio tempo”, come “Simmu cca” che racconta gli strazianti viaggi dei migranti sui barconi della speranza, o “Lasciati cadere”, coinvolgente e commovente colonna sonora del film di Salvatore Alessi “Un uomo nuovo”. Ma anche “Nel tempo del mio bel tempo”, un’appassionata ballata rock, e “L’ultima danza”, un omaggio alla breve vita della giovane Yara Gambirasio, nota alle cronache per il suo tragico destino. Inoltre, la band ha proposto un medley di canzoni intramontabili di Mina e Lucio Battisti, interpretate con arrangiamenti molto più rock e ritmate delle versioni originali.
Sul palco, oltre alla cantante-conduttrice Giovanna D’Angi e al maestro Aldo Giordano al pianoforte, una band superlativa composta da giovani e talentuosi musicisti come Simona Malandrino alla chitarra classica ed elettrica, Peppe Sferrazza al basso elettrico, Donato Emma alla batteria e l’intervento del trombettista Sal Cacciatore e degli archi Giulia Baglio, Laura Gallo, Verdiana Morreale ed Elena Tomarchio. Ospite d’onore il “Big Boy” Andrea Braido, chitarrista di fama internazionale conosciuto ai più per aver svolto gran parte della sua carriera come musicista di Vasco Rossi. Gli assoli di Braido hanno portato gli spettatori in visibilio, incantati e nel contempo incapaci di rimanere fermi sulle poltrone, guidati dai virtuosismi creati dalle dita di Braido sulle corde della sua chitarra, quasi fossero delle pennellate di colore sulla tela di un pittore espressionista del nuovo millennio. Andrea Braido ha donato ai brani dell’album “Del mio tempo” quella marcia in più che solo un grande musicista è in grado di conferire. Quando il “Big Boy” si esibisce sembra quasi che entri in uno stato di trans che lo rende un tutt’uno con la musica, con la sua chitarra che non abbandona mai, e che non smette di suonare neanche quando, preso dalla foga musicale d’interpretare un omaggio al suo mito Jimi Hendrix, inciampa su un altoparlante e cade sul palco rimettendosi prontamente in piedi senza farsi sfuggire neanche una nota. Una serata di grande musica quella proposta dal trio artistico D’Angi – Giordano – Dacquì, abilmente coordinata da Alessandra Falci, che ha accolto anche momenti di danza con le coreografie create da Olga Giliberto ed interpretate dal corpo di ballo “Tersicore”, nonché l’esibizione della giovanissima cantante nissena Vittoria Sardo, che ha avuto l’onore e l’onere di introdurre la serata evento interpretando brani di elevata caratura come “E se domani” di Mina, e l’intramontabile “Caruso” di Lucio Dalla.
Laura Spitali