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Caltanissetta, 2 tunisini arrestati per violenza sessuale di gruppo: la storia

Redazione

Caltanissetta, 2 tunisini arrestati per violenza sessuale di gruppo: la storia

Mer, 26/10/2011 - 14:37

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Monsri Soufiane

CALTANISSETTA – Ieri 25 ottobre, a Caltanissetta, personale della Sezione Volanti ha tratto in arresto due cittadini tunisini, nella flagranza dei reati di violenza sessuale di gruppo aggravata, lesioni personali aggravate e violenza privata.

Gli arrestati sono:

1.   MONSRI Soufiane, nato in Tunisia il 09.03.1989, residente a Sommatino (CL), disoccupato, sprovvisto di documenti, sul territorio nazionale in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato politico, incensurato.,
2.    MANNAI Karim, nato in Tunisia il 28.09.1983, ospite del Centro Governativo per Immigrati di C.da Pian del lago, disoccupato, in attesa dello status di rifugiato politico, incensurato.

La vittima è una donna tunisina di 45 anni.

Alle ore 19:20, nel corso degli ordinari servizi di controllo del territorio, transitando per viale Kennedy, una Volante veniva

Mannai Karim

avvicinata da una coppia di ragazzi.
I giovani riferivano di aver visto, poco prima, due uomini di chiara origine extracomunitaria che stavano trascinando con forza una donna, lungo la via adiacente la via Rochester (precisamente il vecchio tratto di via delle Calcare che conduceva al passaggio a livello e che da tempo è chiuso al traffico veicolare e senza uscita).

La Sala Operativa, informata di quanto appreso, faceva convergere immediatamente sul posto due pattuglie, le quali si avvicinavano al sito ad alta velocità, ma con i fari spenti, per meglio cogliere di sorpresa i malviventi.

I poliziotti individuavano in tal modo un uomo di chiara origine extracomunitaria che con forza strattonava una donna straniera e la sbatteva ripetutamente contro il muro, davanti l’ingresso laterale di un edificio in stato di abbandono.
Gli agenti riuscivano a bloccare lo straniero, che alla loro vista aveva tentato di darsi alla fuga e liberavano dalla presa la donna, la quale, in preda al panico, cercava riparo all’interno dell’auto di servizio, invocando aiuto e protezione.
L’arrestato veniva identificato per Mannai Karim.

Riusciva invece a far perdere le proprie tracce il secondo aggressore.

La donna veniva tranquillizzata e condotta in Questura, ove le sono stati forniti i primi soccorsi.
Riferiva di aver subìto una violenza da parte del giovane che era stato già bloccato e da parte di un altro connazionale che, all’arrivo delle pattuglie, era fuggito dal retro dell’edificio.

La stessa forniva  dettagliate descrizioni del fuggiasco, indicandone anche il nome:  Soufiane.

Le Volanti si ponevano quindi alla ricerca del predetto, che, dopo pochi minuti, è stato individuato e bloccato in Piazza Roma. L’uomo, al passaggio della Polizia, aveva tentato di nascondersi dietro un albero, ma è stato visto, immobilizzato e  condotto in Questura, ove è stato riconosciuto dalla vittima ed arrestato.
È stato identificato per Monsri Soufiane.

La donna è stata quindi sentita, con l’ausilio di un’interprete in lingua araba, ed ha riferito di essere giunta a Caltanissetta, intorno alle ore 16.00, con autobus di linea proveniente da Catania.
All’interno del parcheggio Ex Gil, veniva avvicinata dal Monsri Soufiane, che evidenziava la sua connazionalità e si offriva di darle assistenza, durante la sua permanenza in questo Centro.
La donna si allontanava per andare in un bagno pubblico ed al ritorno trovava il Soufiane in compagnia del Mannai Karim.
Confidava, allora, ai due tunisini di essere tornata a Caltanissetta, dopo essere stata qualche mese in Francia, per rinnovare il proprio permesso di soggiorno e di doversi recare al Centro di Pian del Lago.
I due uomini si offrivano quindi di accompagnarla in tale direzione e, dopo aver acquistato degli alcolici in un supermercato, si avviavano per la via Rochester, in direzione di Pian del Lago.
Lungo il tragitto, il Monsri Soufiane iniziava a consigliare alla donna di prostituirsi per poter fare qualche soldo insieme a lui, dal momento che la stessa ne era priva.
La donna, però, rispondeva con fermezza che non era sua intenzione farlo, che non lo aveva mai fatto e che non avrebbe inteso cominciare.
Il Monsri, non soddisfatto di tale diniego, insisteva, indicando anche un modus operandi ben preciso: la donna avrebbe dovuto adescare un cliente, offrire la sua prestazione sessuale e chiedere la somma di € 100.
All’ennesimo rifiuto opposto dalla donna, i due tunisini la ammonivano intimandole che, poiché non voleva prostituirsi, avrebbe dovuto necessariamente avere un rapporto sessuale con loro.
Giacchè la donna si opponeva anche a tale richiesta, il Monsri ed il Mannai la bloccavano per le braccia e con forza la iniziavano a trascinare lungo la via sopra descritta, chiusa al traffico e non illuminata.

La costringevano quindi ad entrare all’interno di un edificio in stato di abbandono, dove  il Monsri Soufiane la colpiva con calci e pugni in tutto il corpo, minacciandola di morte se si fosse rifiutata di acconsentire ad un rapporto sessuale con loro.
Lo stesso le toglieva il giubbotto e prendeva a palparle ripetutamente e con forza il seno, stringendole una sciarpa attorno al collo.
Il Monsri tentava di denudarla, senza riuscirvi per la ferma resistenza opposta dalla vittima, che provava a divincolarsi ma veniva minacciata dal Mannai. Questi assisteva all’azione violenta del complice  e con tono minaccioso ammoniva la donna a cedere alle loro pretese.
In tale contesto i due malviventi la costringevano anche a bere della birra, sotto la minaccia di una bottiglia di vetro rotta.
La donna riferiva, infine, di essere riuscita per qualche istante a divincolarsi ma di essere stata immediatamente raggiunta dai due uomini che la sbattevano contro la parete dell’edificio, proprio allorché sono giunte la Volanti.

La donna è stata accompagnata presso il Pronto Soccorso del locale nosocomio, dove è stata sottoposta a cure mediche per le lesioni riportate e dimessa con una prognosi di giorni 8, avendo riportato contusioni in varie parti del corpo.

I due arrestati, dopo la redazione degli atti sono stati portati in carcere.

Si evidenzia come la tempestività dell’intervento della Polizia è stata assicurata grazie alla determinante collaborazione dei cittadini, che non hanno esitato ad informare gli Agenti di quanto avevano notato in via Rochester.
L’immediato intervento dei poliziotti, sulla base della precisa indicazione dei due giovani che avevano assistito alle prime fasi dell’aggressione, ha impedito che il grave reato sopra descritto fosse portato a compimento e che la donna subisse più gravi offese.
L’efficacia del dispositivo di controllo del territorio e l’intensa attività delle pattuglie che quotidianamente operano su strada, negli ultimi mesi hanno consentito di conseguire notevoli risultati nella prevenzione dei reati, anche grazie alle sempre più frequenti segnalazioni dei cittadini nisseni.