Salute

Mussomeli, cade una casa pericolante da troppo tempo. Il Comune forse citato per danni

Redazione

Mussomeli, cade una casa pericolante da troppo tempo. Il Comune forse citato per danni

Mar, 28/06/2011 - 10:39

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MUSSOMELI – Un episodio tragicomico ha reso fervente e particolarmente esagitato, un vicolo di una quartiere ormai pressoché disabitato come quello di Terravecchia, meglio conosciuto come Madrice. La parte “comica” della vicenda che, contrariamente al significato letterario del termine non fa affatto ridere, anzi tutt’altro, sta nel fatto che le preoccupazioni per il pericolo imminente di crollo di un edificio fatiscente confinante con l’unica casa ancora abitata di Vicolo Arnone sono state vane, perché l’edificio è caduto lo stesso e nonostante tutto. La parte tragica della storia è che i proprietari dell’abitazione di Vicolo Arnone, che da Agosto 2010, hanno lanciato ripetuti messaggi di allarme all’amministrazione, oggi si ritrova “sfrattata” dai carabinieri. La cronaca. Vicolo Arnone è una delle molte stradine interne di un quartiere come quello della Madrice che, nella usa straordinaria bellezza e suggestione, davvero è quasi totalmente disabitato. I coniugi Giuseppina ed Enzo Arnone, assieme al figlio Nicolas, in un periodo di “fuggi fuggi” da quelli che sono considerati come i quartieri storici di un antichissimo paese come Mussomeli, attuano una scelta controcorrente e vanno ad abitare in una casa di uno di questi quartieri che comprano, ristrutturano e che rende accogliente e luminosa. Ad Agosto dello scorso anno, iniziano i cedimenti strutturali dell’abitazione confinante con la loro casa; quella dimora è oramai abbandonata da tempo immemore e l’incuria e la precarietà della costruzione, fanno il resto. Enzo Arnone ripetutamente avvisa i responsabili comunali e, nonostante il puntellamento dell’edificio, le crepe continuano nella loro azione, manifestando una pericolosità sempre più evidente. Allora Enzo Arnone torna alla carica: i media provinciali e non, denunciano la sua situazione e dall’amministrazione arrivano tiepidi segnali di collaborazione.Finalmente arriva dagli uffici competenti il decreto di abbattimento dell’edificio pericolante ma……rimane solo un atto comunale e nulla di più. Fino a sabato pomeriggio, quando la casa cede di botto, provocando un trambusto assurdo ma per fortuna, nulla di più. Oggi i coniugi Arnone vivono “accampati” in casa di alcuni parenti ma nonostante l’ospitalità, intendono tornare immediatamente a casa. Enzo Arnone, nella giornata di domenica, ha volutamente sostato innanzi un’edicola dove fuori era affisso un quotidiano provinciale con le foto dell’accaduto, raccontando la storia a chiunque passasse e ne volesse sapere di più sull’accaduto. E sono anche finiti i tempi delle bella parole: Enzo Arnone ha manifestato le intenzioni di adire alle vie legali per tutelare quelli che sono stati i diritti lesi della propria famiglia. Insomma questa volta è il caso di dire che, sull’amministrazione Calà, si è abbattuta non una tegola ma una vera e propria casa.

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