CALTAN ISSETTA. La Cgil di Caltanissetta esprime profonda soddisfazione per la sentenza di condanna emessa oggi dalla Corte di Appello di Caltanissetta nell’ambito del processo per caporalato e sfruttamento dei lavoratori, che ha visto la CGIL costituita come Parte Civile.

Nove condanne in appello per l’ omicidio del giovane lavoratore Adnan Siddique ucciso per aver difeso altri lavoratori stranieri.
“Questa decisione giudiziaria – si legge in una nota della segretaria generale Rosanna Moncada e del segretario regionale Sicilia di Cgil Ignazio Giudice – non è solo un atto dovuto, ma rappresenta un fondamentale punto di svolta e un’affermazione solenne: lo sfruttamento non paga e la legalità ha vinto.
Ribadisce inoltre il ruolo essenziale delle forze dell’ordine e della magistratura e sancisce il principio fondamentale che nella nostra terra non c’è spazio per lo sfruttamento.
La nostra costituzione come parte civile non è mai stata una formalità ma un’azione concreta a tutela non solo dei singoli lavoratori, ma della dignità del lavoro agricolo dell’intera comunità di Caltanissetta
Per la Cgil la vicenda di Adnan non è un caso isolato di cronaca nera ma un tragico sintomo di una cultura che troppo spesso nega dignità e diritti ai lavoratori stranieri:
Adnan era un lavoratore e la sua morte ci ricorda che la lotta per l’integrazione sociale passa per la piena tutela dei diritti sul luogo del lavoro.
la Cgil di Caltanissetta insieme a tutte le sue categorie continua a battersi per una società che vede l’immigrazione una risorsa e non un problema e dove l’integrazione non sia una parola vuota, ma un progetto quotidiano fatto di diritti e doveri e reciproco rispetto”.

