“Era un’operazione congiunta di Polizia, al momento dell’accesso dell’appartamento i testimoni raccontano di aver sentito odore di gas e qualche istante dopo c’e’ stata l’esplosione”.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parla a Uno Mattina della tragedia di Castel d’Azzano, una tragedia che “segna la difficolta’, la complessita’, la potenziale pericolosita’ di questo lavoro: dietro certe operazioni si celano delle insidie anche perche’ si ha a che fare con persone di difficile collocazione.
E’ possibile – continua il titolare del Viminale – che qualcuno dall’interno abbia attivato una bombola di gas creando i presupposti per la deflagrazione: le due persone titolari dell’appartamento si sarebbero allontanate, una delle due – una donna – sarebbe ferita”. Tre carabinieri morti e diversi altri operatori di polizia feriti, “un bilancio terribile, molto doloroso, drammatico”, ha detto Piantedosi.
“E’ una tragedia incredibile, dei comportamenti assurdi. Da parte mia c’è un dolore incredibile”. E’ il primo commento del procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, giunto sul posto dell’esplosione. “Dovevamo eseguire – ha aggiunto – un decreto di perquisizione, si cercavano anche delle bottiglie molotov. Carabinieri e Polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza e con tutte le attrezzature necessarie. Ma l’esito è stato inaspettato e molto doloroso”. (Ansa)

