Dopo le dichiarazioni del sindaco di San Cataldo sulla destinazione futura della ex scuola De Amicis, interviene Rosario Sorce, presidente del Consiglio della FUA Sicilia Centrale. In una nota, Sorce rivendica il percorso istituzionale che ha portato al finanziamento del progetto, sottolineando il proprio impegno diretto e contestando l’assenza di riconoscimento verso il lavoro svolto dalla FUA.
“Leggo con stupore – dichiara il Presidente della FUA Rosario Sorce – e non lo nascondo con profonda amarezza, l’articolo di domenica 6 luglio del sindaco di San Cataldo Comparato sulla ex scuola elementare De Amicis, oggetto oramai fortunatamente ufficiale di finanziamento con una misura di riqualificazione urbana della FUA (Area Urbana Funzionale Sicilia Centrale).”
“Francamente – continua il Presidente Sorce – per uno di lungo corso come me, mi verrebbe da dire che la questione è grave ma non seria… e quindi, ciò premesso, dico che capisco tutto: compresi i picchi di vigore ed entusiasmo politico – a cui mi associo – viste le ultime performance alle Provinciali. E comprendo pure che a San Cataldo si inizi a respirare aria di competizione elettorale per le prossime amministrative del 2026. Ma questo non deve fare scadere chi è impegnato in politica nella scorrettezza istituzionale, ed ancora peggio in quella personale… Sindaco in carica compreso! Correttezza a cui tengo sopra ogni cosa, sia a livello umano che istituzionale. Correttezza che il sottoscritto non ha mai fatto mancare a nessuno, e a tutti i livelli!”
“Il recupero della ex scuola De Amicis – prosegue Sorce – è sempre stato il mio cruccio, al pari di tutti i sancataldesi. Il suo recupero e il renderlo fruibile è stato il mio sogno, tant’è che appena sono riuscito ad esserne in condizione e quindi direttamente impegnato in veste di amministratore, ho tentato con varie soluzioni e richieste di finanziamenti per ridare ai sancataldesi questo patrimonio storico – e direi affettivo – per chi volesse, ne parlano gli atti amministrativi dell’epoca.”
“Ed ecco che, appena eletto Presidente del Consiglio della FUA – continua – l’ho posto e difeso come primo obiettivo. Per tutto quello che dichiaro, mi sono testimoni gli addetti ai lavori e, se non bastassero o non disponibili, mi è testimone Nostro Signore.”
“Inizio la presente – prosegue Sorce – dicendo del mio stupore e della mia amarezza. E quindi vado per ordine. Stupore in quanto vengo a conoscenza, nell’articolo, che una volta ristrutturato il complesso, la destinazione – se ho ben capito – sarà decisa con il sistema della democrazia partecipata. Uscita pubblicitaria che incontra il mio dissenso e la mia determinata contrarietà, se questa assoluta novità non naufragherà naturalmente come il fantomatico ‘1 vale 1’. Visto che da sempre, a proposito della ex scuola De Amicis – essendo, come più volte ho detto, l’unico monumento storico a parlare sancataldese – e quindi per queste superiori motivazioni, fin dal primo momento, in assoluto accordo, è stata individuata e pianificata – una volta riportata all’antico splendore – la destinazione, direi naturale, come sede del Palazzo di Città. Ritenendola, in maniera condivisa, una scelta giusta e di spessore da ridare ai nostri concittadini di oggi e principalmente a chi verrà dopo. Di questo ne sono fortemente convinto, e chi mi conosce lo sa, perché questa scelta darà gioia all’intera comunità e dignità istituzionale, principalmente a San Cataldo, e alla pari agli impiegati comunali e a tutti i cittadini che giornalmente ne fruiscono. Visto che l’attuale sede, oltre che essere una bruttura architettonica, è ridotta quasi alla soglia della fatiscenza (a detta di chi la frequenta, me compreso). E, per completare l’opera, credo che per quello che esteticamente si vede, abbia anche seri problemi strutturali!”
“Questo – sottolinea il Presidente Sorce – è sempre stato il mio auspicio, la mia visione e il mio impegno come Presidente della FUA oggi, da amministratore ieri, ma principalmente come figlio fortunato della nostra San Cataldo, che mi ha dato tanto e a cui mi sento di restituire sempre il massimo delle mie possibilità e delle mie modeste capacità, impegnandomi su più fronti. E, per i benpensanti, chiarisco subito: rigorosamente a titolo gratuito!”
“E passiamo all’amarezza – aggiunge Sorce – che si potrebbe lenire se si trattasse di una innocente dimenticanza o di un errore di battitura… perché altrimenti non si può consentire di artefare strumentalmente la verità non nominando me e gli altri componenti della FUA, come se fosse un impegno esclusivamente amministrativo ed autogestito. Perché non è corretto verso la verità e verso chi ci ha speso tanta energia politica e personale, come il sottoscritto, credendoci ed a tratti imponendosi… senza temere smentita!”
“Concludo – afferma Rosario Sorce – invitando tutte e tutti impegnati in politica a dare l’esempio a chi ci guarda e a chi ci giudicherà nella vita quotidiana, e non solo in politica, dicendo sempre la verità e spendendosi sempre a favore di qualcuno o di qualcosa… mai contro. Perché, di sicuro, l’autoreferenzialità non solo risulta sterile, ma spesso anche dannosa… in quanto alla fine, e nella storia dell’uomo, il ruolo ti viene riconosciuto sempre e comunque dagli altri!”
“Non è mio costume – conclude il Presidente della FUA – pubblicizzare o fare passerelle su ogni cosa che faccio come impegno politico e sociale… perché educato dai miei genitori che il bene si fa in silenzio. Ma con ciò non consento a nessuno di sottrarmi meriti, censurando e cercando di offuscare la mia persona, i miei valori e il mio umile e sentito impegno istituzionale! Questo mi sentivo e dovevo ai miei concittadini, alla mia città e alla verità che, per fortuna di chi viene dopo, è una ed una sola.”

