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Caltanissetta, la riflessione post voto: “Alea iacta est”

Sergio Cirlinci

Caltanissetta, la riflessione post voto: “Alea iacta est”

Mar, 11/06/2024 - 10:26

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“Nisseni alla prova del voto”…prima puntata
Votare è un diritto ed dovere civico, lo si è letto e sentito dire tante volte, ma per molti non è così.
“Alea iacta est”…A che serve dire la gente ha preferito il mare, o molti residenti vivono e studiano fuori; un dato è certo, 20.000 nisseni non hanno votato.
A poco serve anche ricordare che la possibilità di votare in libertà e coscienza è stato conquistato dai nostri predecessori, che hanno lottato contro dittature e mafie perdendo, in alcuni casi, anche la vita.
Ed è così che il previsto, quanto temuto, astensionismo alla fine si è materializzato.
A Caltanissetta, alla chiusura dei seggi, la percentuale si è fermata al 55,9%.
I nisseni che si sono recati alle urne sono stati 30.500 sui 54.566 aventi diritto, nel 2019 la percentuale fu del 56,53% e nel 2014 fu addirittura del 64,86%.
Questo continuo aumento dell’astensionismo ha diverse cause.
Molti, tra cui tanti giovani, non hanno più fiducia nella politica, nella sua capacità di intercettare i bisogni della gente e di cercare di risolverli rapidamente.
La politica locale ha condotto inoltre una campagna elettorale che, tranne ai 450 e passa candidati e familiari al resto della popolazione non ha provocato grande emozioni.
Qualcuno, nel finale, forse per rendere più vivace il tutto, ha cercato anche di mettere un po’ di peperoncino, ma è servito a poco, un maldestro tentativo di alzare i toni.
Non ci sono riusciti neanche i tanti confronti, mai così tanti.
Anche i comizi di chiusura non hanno riempito la Piazza, come neanche la presenza di politici di alto livello.


Il due volte Presidente del Consiglio in C. So Umberto non ha avuto quel bagno di folla sperato, probabilmente il suoi simpatizzanti hanno voluto lanciargli un messaggio, che per il bene del suo movimento, è meglio che lo colga.
Lo stesso Presidente della Regione, ha riempito una sala, ma al di là dei suoi, di gente comune andata lì per sentire cosa aveva da dire insieme a tutto il centrodestra, non erano poi così tanti.
Anche Cateno De Luca, nonostante i suoi comizi siano abbastanza seguiti, non ha colmato i vuoti della Piazza.
Unica candidata o non far intervenire big è stata l’Avv. Petitto, ma anche per lei tanto entusiasmo e musica, ma la Piazza è stata come le altre, dieci più dieci meno.
Degli altri due c’è poco da dire, non hanno fatto il comizio di chiusura ed uno non si è mai presentato a confronti, neanche a quello classico organizzato dalla Rai Tgr Sicilia.
Adesso ci si aspetta altri giorni di fuoco, si spera soltanto climaticamente parlando, e di attesa per sapere chi entrerà da vincitore a Palazzo del Carmine.
Gli avvocati, Petitto e Tesauro, dovranno adesso ripartire da zero, dovranno riportare alle urne, oltre ai fedelissimi, anche chi al primo turno è andato a votare per il sol fatto di avere un amico/parente candidato come consigliere.
Oltre a questo i due candidati dovranno cercare di far convergere su di sé i voti andati agli esclusi o convincere chi ha votato al primo turno per l’altro, sono stati moltissimi i voti disgiunti.
Una domanda alla quale tutti vorrebbero una risposta, è quella “e adesso, i voti degli esclusi dove andranno”
Partendo dal principio che il voto dovrebbe essere libero e senza condizionamenti, questo è sicuramente un problema che i due candidati dovranno valutare bene, ci sono in ballo circa 10.000 voti. Ovviamente non tutti torneranno a votare, altra nota dolente, ma quelli che lo faranno saranno sicuramente decisivi.
Ovviamente si cercheranno apparentamenti, non a “costo zero”, ma se non sarà dato saperlo subito, lo si capirà, in caso di vittoria, al momento delle nomine degli assessori mancanti o da sostituire.
Ma nessuno possiede la sfera di cristallo, anche chi è direttamente coinvolto, teme sempre che quell’accordo, quella mezza parola, quell’avvicinamento, possa sfuggire in un “fiat”.
Resta da augurarsi che il nuovo sindaco venga eletto da una percentuale di votanti alta, anche se storicamente avviene il contrario. Il sindaco lo si sceglie votando, poi lo si elogia o critica. Ad Maiora